Fim Cisl: l'azienda Adi sostiene l'istruzione dei figli dei 129 dipendenti
Venerdi 3 Aprile 2015 alle 15:15 | 0 commenti
La Fim Cisl di Vicenza presenta un accordo in tema di welfare aziendale raggiunto presso l'azienda Adi Spa di Thiene
“La famiglia ADI dà valore ai vostri figliâ€. Con questo slogan, il 2 aprile 2015 è stato presentato ufficialmente l'accordo di intesa tra RSU, FIM CISL Vicenza e direzione aziendale di ADI spa di Thiene, leader nel settore della produzione di utensili diamantati, rappresentata dalla proprietà Sig.ra Carla Ricciolini.
Per tutto il 2015, infatti, l'azienda ha avviato un progetto per l'erogazione di somme a sostegno dell'istruzione e della frequenza di asili nido, destinate a tutti i lavoratori con figli, che fanno parte dei 129 dipendenti dell'azienda metalmeccanica.
L'accordo ha permesso di affrontare e consolidare il tema di welfare integrativo, che giunge oggi quale premessa alla costituzione di un futuro premio di risultato, per il quale la FIM CISL vicentina ha aperto un periodo di contrattazione con l'azienda.
ADI spa, da sempre sensibile ai temi dell'assistenza sociale e dell'educazione, ha inteso creare uno strumento che offre supporto economico ai dipendenti che sostengono spese di istruzione a favore dei figli.
Il progetto prevede tre tipologie di interventi:
1) Contributo per la frequenza di asili nido = 150 € al mese
2) Sussidi per fini di studio presso scuole elementari, medie e superiori = 50 € al mese
3) Borsa di studio con merito scolastico = 200 €/anno alle elementari; 400 €/anno alle medie; 600 €/anno alle superiori;
Un obiettivo raggiunto grazie alla sensibilità dell'azienda, con uno strumento che si distingue per eccellenza in questo periodo storico che ha investito negativamente il settore manifatturiero nel territorio.
Un particolare ringraziamento va agli RSU FIM CISL, Massimo Venzo, Giuliano Ballardin e Stefano Marzarotto per l'assiduità e per aver creduto nel progetto portandolo a compimento.
Davide Passuello, operatore territoriale della FIM CISL di Vicenza che segue l'azienda ha commentato così l’accordo raggiunto: “nell'immaginario comune si è indotti a pensare che solo gli aumenti dello stipendio o i premi collettivi siano oggetto di soddisfazione per i lavoratori, in quanto salario spendibile. Considero invece che, un sostegno di questa portata, appartiene a quel genere di buone pratiche che si prendono cura non solo della busta paga del lavoratore ma di un ambito più prezioso, la famiglia e la sua cura. Ci auguriamo che un esempio come questo possa essere emulato da tanti altri imprenditoriâ€.
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