Partito del Sud con Rivoluzione Civile: Filippo Romeo candidato in Veneto 1
Mercoledi 23 Gennaio 2013 alle 15:56 | 0 commenti
Filippo Romeo, Partito del Sud - Il Partito del Sud comunica che dopo varie consultazioni, colloqui, confronti e richieste in tal senso da parte della lista "Rivoluzione Civile - Ingroia Presidente", presenterà in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto alcuni candidati di bandiera al fine di sostenere lo sforzo della lista nel poter dare all'Italia una speranza di legalità ed acquisire al nostro Partito maggiore visibilità e contatti sui territori.
L'unico candidato per il Partito del Sud presente nella lista "Rivoluzione Civile di Ingroia" è il Sig. Filippo Romeo (nella foto) residente in provincia di Vicenza e candidato nella circoscrizione Veneto 1.Con la nostra presenza s'intende affermare e dare visibilità ad una presenza meridionalista identitaria e progressista.
Si intende inoltre ribadire i nostri valori e i nostri programmi, in antitesi al falso meridionalismo, ascaro e servile, di chi oggi dice di voler difendere il Sud, ma è stato ed è ancora alleato di Berlusconi, Tremonti e della Lega.
Il Partito del Sud, dopo la partecipazione positiva delle ultime comunali 2011 di Napoli al fianco di Luigi de Magistris, sente inoltre una forte comunanza ideale con la lista arancione nell'impegno di combattere le "masso-mafie" e per l'avvio di quella rivoluzione civile e quella rivoluzione meridionale preconizzata da Guido Dorso per portare alla ribalta nazionale, e come parte integrante del programma della lista, i nostri valori che sono quelli inclusivi dell'accoglienza mediterranea, contro tutte le mafie, contro tutti i razzismi e tutte le discriminazioni, e per tutti valori della legalità realmente attuati; come nello specifico quelle subite dai cittadini meridionali per oltre 150 anni, nonostante l'articolo 2 di quella Costituzione repubblicana alla quale noi meridionalisti del Partito del Sud vogliamo dare finalmente piena attuazione.
Fermo restando l'impegno a rispettare la Costituzione Repubblicana del 1946, vogliamo anche batterci sul fronte della toponomastica (spesso offensiva e/o omissiva della storia del Sud) così come intendiamo ripristinare la verità storica su di un'unità d'Italia mal fatta, responsabile e generatrice della cosiddetta "questione meridionale", una questione prima inesistente, insieme ad un impegno per un'autonomia del Sud che possa ricomporre un paese oggi diviso, sia per reddito che per infrastrutture e possibilità di lavoro, in uno più unito, più giusto e più solidale con il Sud d'Italia e con tutti i Sud del mondo.
Riteniamo che sia assolutamente necessario che il Sud sia, ovunque ciò sia possibile, degnamente rappresentato in questa campagna elettorale e la giusta protesta che già irrompe sul web abbia anche una rappresentanza politica nelle istituzioni.
In virtù della notorietà e semplicità del nostro nome, della passione dei nostri candidati e della diffusione crescente e capillare in tutt'Italia degli attivisti del nostro Partito, potremo dimostrare che, malgrado 152 anni di sfruttamento ed emigrazione forzata, siamo ancora vivi per reagire in modo democratico e non violento.
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