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Filcams Cgil denuncia il caso dei vigilantes licenziati all'ospedale San Bortolo

Di Edoardo Andrein Sabato 4 Ottobre 2014 alle 15:36 | 0 commenti

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Sette lavoratori della vigilanza privata, che da anni svolgono servizio all'ospedale San Bortolo, sono stati lasciati a casa dopo l'ennesimo cambio di appalto. A rendere nota la vicenda è la Filcams Cgil Vicenza che si appella all'Ulss 6 e agli appaltatori del servizio di vigilanza per "riassumere i 7 lavoratori lasciati a casa al cambio di appalto". Di seguito riportiamo anche le parole dei sette addetti alla vigilanza licenziati che bollano come "motivazioni incomprensibili" il provvedimento preso.

Il segretario del sindacato dei lavoratori del terziario di Cgil, Antonio Cunsolo, fa sapere che "la Filcams Cgil di Vicenza chiede a gran voce che l'Ulss 6 e le aziende appaltatrici si facciano carico di questa grave situazione venutasi a creare e nel contempo mette a disposizione il proprio ufficio legale per garantire le opportune tutele ai lavoratori vittime di questa esclusione dal mondo del lavoro". 

"Ci troviamo in una situazione drammatica", fanno sapere i lavoratori che sono senza lavoro dall'inizio dell'estate e senza stipendio. "Non siamo stati licenziati a causa della crisi, ma per motivazioni che ci risultano incomprensibili!"

"Da 8 anni lavoriamo con le ditte in appalto che offrono il servizio di vigilanza non armata e sicurezza presso l'Ospedale San Bortolo di Vicenza", raccontano i sette uomini.

"In questo periodo i nostri datori di lavoro sono cambiati di continuo, almeno 5 diversi in 8 anni di lavoro", continuano.

"Abbiamo sempre lavorato con diligenza e professionalità gestendo situazioni molto delicate", raccontano i sette, "spesso impedendo possibili reati di varia natura, anche mettendo a repentaglio la nostra sicurezza personale".

"Il nostro lavoro è stato sempre apprezzato ed in più occasioni abbiamo ricevuto elogi e apprezzamenti sulla stampa locale", sottolineano i sette addetti alla sicurezza dell'ospedale di Vicenza, ora senza lavoro.

"Dal primo giugno di quest'anno il nostro servizio è stato affidato ad un'altra azienda e noi lasciati senza lavoro", raccontano gli addetti alla vigilanza, "e nonostante tutti i tentativi fatti per superare il problema, a luglio ci è arrivata la lettera di licenziamento".

"Ad oggi", concludono, "non abbiamo ancora capito le motivazioni di tale decisione , chiediamo giustizia e la possibilità di riavere il nostro umile lavoro che ci permetteva di vivere dignitosamente".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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