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Fidas Vicenza finanzia una borsa di studio per ridurre le trasfusioni di sangue

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 8 Aprile 2016 alle 18:16 | 0 commenti

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Fidas Vicenza
Fidas Vicenza dalla parte della ricerca scientifica per il miglior uso del sangue e per contribuire a dare un valido contributo alla società vicentina. Con questo spirito, infatti, l’Associazione donatori di sangue più rappresentativa a livello provinciale, prima federata in Veneto e terza in Italia, ha deciso di dare un’opportunità di lavoro ad una ricercatrice locale, Carlotta Caprara, biologa dell’Irriv (International renal research institute of Vicenza), diretto dal nefrologo vicentino di fama mondiale Claudio Ronco. “Fidas Vicenza vuole lasciare il segno – spiega il presidente provinciale Mariano Morbin – e lo fa in vari modi e con diversi stili.

Nell’ambito sanitario l’Associazione ritiene indispensabile destinare una parte delle proprie risorse alla promozione del dono del sangue, a favore di progetti sanitari di valore. Due anni fa fu attivata una borsa di studio erogata alla dr.ssa Carlotta Caprara per uno studio sulle problematiche del buon uso del sangue nei pazienti renali, per definizione sono soggetti fortemente anemici. Dar seguito alla borsa di studio attivata due anni fa con la Nefrologia di Vicenza è un’iniziativa universalmente riconosciuta come valida ed utile”. Il progetto, infatti, prosegue con lo studio di particolari cellule del sangue nei pazienti renali, le “cellule T regolatrici”. Queste cellule fanno parte del sistema immunitario che nei pazienti renali disfunziona. La tendenza conseguente a sviluppare infezioni porta ad uno stato infiammatorio generale, che aggrava l’anemia e riduce la risposta ai farmaci stimolanti il sistema eritropoietico. Quindi, non solo i pazienti tendono a essere sempre più anemici ma hanno un fabbisogno maggiore di farmaci costosi a dosi elevate e, infine, di più emotrasfusioni. Possiamo cercare di capire come trovare una modulazione migliore del sistema immunitario per migliorare la risposta agli insulti esterni? C’è un ruolo delle cellule T regolatrici? Sono queste le domande a cui la ricercatrice vicentina, sotto la guida del prof. Claudio Ronco cercherà di fornire una risposta. “Nel 2015 mi sono concentrata principalmente su due obiettivi – spiega la biologa Carlotta Caprara – da un lato l’analisi sistematica dei dati già presenti in letteratura che mi ha permesso di rilevare che pazienti affetti da malattia renale cronica hanno un minor numero di cellule T regolatrici rispetto ai controlli sani. In dialisi il fenomeno si accentua ulteriormente. Il significato clinico di questi dati è che le cellule T regolatrici sembrano essere la chiave della regolazione del sistema immunitario. Analizzare queste cellule nei pazienti con malattia renale cronica è importante, perché i pazienti esaminati hanno un sistema immunitario attivato (infiammazione cronica), ma non in grado di difendere il paziente. Da quando Fidas Vicenza ci ha concesso la borsa di studio, ho potuto concentrarmi sull’arruolamento di pazienti con diverse caratteristiche in uno studio sistematico del problema. Grazie a Fidas Vicenza e all’aiuto del prof. Ronco e dell’Associazione Amici del rene di Vicenza sono anche stata negli Stati Uniti per creare una rete di ricerca con la Università della Virginia. Ora, grazie alla nuova borsa di studio potremo portare a conclusione lo studio dando delle indicazioni precise su come trattare questi pazienti e, sperabilmente ridurre il fabbisogno di emotrasfusioni. Fare un buon uso del sangue vuol dire anche ridurre al minimo le necessità del suo utilizzo, dando a tutti i pazienti questo frutto straordinario della donazione quando ne hanno veramente bisogno. Grande soddisfazione viene espressa anche dal prof. Claudio Ronco, fondatore dell’Irriv e punto di riferimento internazionale per la formazione di nefrologi che arrivano nella città berica da ogni luogo del mondo. “Carlotta è parte del nostro team di ricerca – sottolinea Ronco – e si è integrata perfettamente portando anche ad una ottima collaborazione con l’Università della Virginia. È solo grazie a sinceri atti di generosità come questo della Fidas Vicenza che la nostra ricerca può continuare. Siamo grati a tutti i donatori che consideriamo amici e protagonisti della nostra ricerca, al pari dei medici e dei ricercatori vicentini. Il nostro istituto è una casa aperta a tutti, in particolare a coloro, come i donatori Fidas, contribuiscono al suo funzionamento”.
Carlotta Caprara, nata a Verona il 20/03/1985, residente a Vicenza. Nel 2004 ho conseguito il diploma al liceo scientifico G.B. Quadri di Vicenza, laurea triennale nel 2007 in Biotecnologie Industriali e nel 2009 Laurea Specialistica in Biotecnologie (110/110 con lode) presso l’Università degli studi di Padova. In seguito al conseguimento della laurea ho lavorato in un laboratorio biomedico presso l’università degli Studi di Padova. Ho avuto una pausa in cui mi sono dedicata al mio primo figlio Enrico, nato nel 2013. Nel 2014 ho conseguito il master BIOTEMA (Biotecnologie per l’impresa) al CUOA di Altavilla e contemporaneamente ho intrapreso un rapporto di collaborazione con Prof Claudio Ronco Direttore del Dipartimento Interaziendale di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale che mi ha dato la possibilità di scrivere e portare avanti un progetto poi premiato con il premio scientifico FIDAS Vicenza sempre lo stesso anno.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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