Festambiente sabato: Ritorno al nucleare?
Mercoledi 23 Giugno 2010 alle 23:49 | 0 commenti
Festambiente - Sabato 26 ore 20.00 presso lo spazio dibattiti di Festambiente Vicenza un'analisi sui miti del "miracolo nucleare" francese e dell'insufficienza energetica italiana.
Partecipano Angelo Baracca fisico dall'Università di Firenze, Stefano Ciafani Responsabile Scientifico di Legambiente, Gigi Copiello Segretario Provinciale CISL, modera Marco Fratoddi Direttore di La Nuova Ecologia.
Il governo italiano ha deciso per un ritorno del nucleare nel nostro Paese, con il quale pensa di produrre il 25% dell'energia elettrica dall'atomo, di rispettare l'accordo europeo 20-20-20 per la lotta ai cambiamenti climatici (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici), e di ridurre il costo dell'energia e le importazioni, grazie a delle non meglio identificate centrali di "nuova" generazione, descritte come sicure, pulite e tecnologicamente avanzate.
La realtà però è molto differente. A più di 20 anni dall'incidente di Chernobyl, il nucleare non solo pone ancora gravissimi problemi di sicurezza, ma è anche una fonte energetica costosa che non abbasserà affatto la bolletta energetica nazionale, non ridurrà la nostra dipendenza dall'estero e non ci permetterà di rispettare gli impegni europei e internazionali.
L'energia nucleare inoltre richiede ingenti investimenti di cui usufruirebbero poche grandi imprese e caricherebbe i siti di insediamento di problematiche legate alla sicurezza di dimensioni enormi. Diversamente le energie rinnovabili richiedono investimenti diffusi i cui beneficiari sarebbero migliaia di imprese della green economy e l'impatto, assolutamente accettabile, sarebbe ripartito su tutto il territorio nazionale.
Riaprire al nucleare vuole anche dire sacrificare qualsiasi investimento alternativo sullo sviluppo delle tecnologie pulite e dell'efficienza energetica, e rinunciare alla costruzione di un sistema imprenditoriale innovativo e diffuso in grado di competere sul mercato globale.
Per questi motivi Legambiente lancia la mobilitazione nazionale Per il Clima Contro il Nucleare con l'obiettivo di rispondere alle argomentazioni del governo e dei nuclearisti, ristabilire la verità sulla dannosità del nucleare e la sua inutilità per il raggiungimento del 20-20-20, e per alimentare il dibattito a livello territoriale sui due scenari energetici alternativi futuri.
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