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Festa Unità nazionale e della Vittoria, Bulgarini: il nemico più grande è l'indifferenza

Di Edoardo Pepe Martedi 4 Novembre 2014 alle 16:14 | 0 commenti

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In piazza dei Signori è stato celebrato oggi, 4 novembre 2014, il 96° anniversario della Vittoria, Festa dell'unità nazionale e la Giornata delle forze armate. Pubblichiamo alcuni stralci del discorso del vicesindaco del Comune di Vicenza Jacopo Bulgarini d'Elci e i dettagli sulla mattinata di celebrazioni e la cerimonia in piazza dei Signori.

“Il 4 novembre è stata l'unica festa nazionale che, istituita nel 1919, abbia saputo attraversare le diverse età dell'Italia liberale, fascista e repubblicana. E se ci pensiamo non è strano, perché è la festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. Due concetti che sono nel cuore del sentimento italiano, ma che sono anche al cuore della stessa idea di Italia”. E, ancora, riferendosi al 1919, anno in cui nacque la Società delle Nazioni che sarebbe diventata le Nazioni Unite, ha detto: “Il mondo cambiò: imperi si disgregarono e dissolsero, nuove nazioni nacquero, altre furono ridotte o scomparvero. Mutarono ordinamenti politici, sociali, economici. Nacque una nuova coscienza, individuale e collettiva e civile e politica, che una esperienza come quella della Grande Guerra avesse ferito e violentato non solo i singoli o le nazioni ma l’umanità come tutto”.
Il vicesindaco si è quindi soffermato sul senso di celebrazioni come quella odierna: “Mi capita di pensare spesso, oggi, e specie quando rievochiamo giornate e date che fanno parte della nostra storia, di chi siamo, che il nemico più grande che abbiamo, e l’ostacolo maggiore alla nostra capacità di costruire un futuro migliore, non sia il passato: sia l’indifferenza, sia la mancanza di memoria, sia il rifiuto di riconoscere il significato e l’importanza delle cose, il nichilismo che ci spinge a irridere ogni simbolo e disprezzarlo. Non so se sia per pigrizia, o per stanchezza, o sfiducia. Ma se ripensate al tempo in cui questa festa è nata, e al suo significato, vi renderete facilmente conto di una cosa: solo un Paese insicuro e pericolosamente vicino a dimenticare la propria identità può permettere che due propri soldati siano, per oltre due anni e in una storia che non è ancora finita, lasciati indietro, in terra straniera, come se la divisa che indossano non avesse, e non abbia, un significato d’onore. Almeno oggi, in questa giornata, ricordiamocelo”.

Dopo la messa in suffragio dei Caduti celebrata nel Tempio di San Lorenzo, la cerimonia in piazza dei Signori ha visto l'ingresso dei labari e dei gonfaloni non decorati, gli onori alla bandiera del Comune di Vicenza decorata con due medaglie d'oro al valor militare, l'ingresso della massima autorità, la lettura della motivazione della medaglia d'oro concessa al milite ignoto, gli onori ai Caduti, la lettura dei messaggi ufficiali, le testimonianze e la presenza dei ragazzi del liceo classico Pigafetta e degli istituti comprensivi cittadini, gli interventi delle autorità e gli onori finali.
Erano presenti il prefetto di Vicenza Eugenio Soldà e il capo di stato maggiore del CoESPU colonnello Giuseppe Gasparetto, mentre l'amministrazione provinciale era rappresentata dal consigliere Renzo Marangon.

La celebrazione si colloca nell'ambito del Percorso della memoria 2012-2015 “Vicenza, trincea della grande guerra”, durante il quale vengono coinvolti, uno all'anno, i quattro sacrari della provincia di Vicenza. Domenica 9 novembre le celebrazioni si sposteranno infatti ad Asiago: il ritrovo dei partecipanti con le autorità e le associazioni combattentistiche e d'arma e la bandiera di Vicenza decorata con due medaglie d'oro al valor militare è fissato per le 10 nel piazzale degli Eroi. Il corteo, a partire dalle 10.15, si raggiungerà il sacrario militare del Leiten dove alle 11.30 sarà celebrata la Santa Messa; alle 11.15 sono in programma la deposizione della corona d'alloro della Città di Vicenza al monumento ai Caduti nella Grande Guerra e gli interventi del sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern e del sindaco di Vicenza Achille Variati.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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