Festa Pa, Bindi: "Lega, tradite ragioni nascita. Sacconi non comprende problema del lavoro"
Mercoledi 14 Settembre 2011 alle 08:12 | 0 commenti
Partito democratico - "Fuori dalla crisi solo con un'assunzione di responsabilità nazionale"
"La manovra che sarà approvata dal Parlamento è una manovra che non porterà il paese fuori dalla crisi. dalla crisi si può uscire solo con un'assunzione di responsabilità nazionale. Al Pd toccherà ricostruire un paese distrutto dai comportamenti del Governo e del suo Presidente". Così Rosy Bindi, presidente nazionale del Pd, intervenuta per il dibattito serale della prima serata dalla Festa Nazionale del Pd sulla Pubblica Amministrazione apertasi a Venezia.
"La Lega è in piena crisi di identità : per dare a Berlusconi un appoggio incondizionato ha finito per tradire le ragioni stesse per cui era nata. Hanno ragione gli amministratori locali che dicono che con questa finanziaria ci siamo mangiati il federalismo. Della manovra contestiamo l'impegno complessivo. Non si possono fare politiche di rigore senza politiche di crescita. L'Italia, con Berlusconi, è come una famiglia che paga il mutuo senza che il capofamiglia porti più a casa lo stipendio. Il governo di manovra in manovra fa il contabile ma non fa mai riforme, nemmeno sul welfare".
"Che si debbano tassare i ricchi e le ricchezze in un momento di difficoltà è un'ovvietà . I 10% delle famiglie italiane detiene il 50% della ricchezza nazionale. Lì qualcosa bisogna andare a prendere. Se si chiede un contributo di solidarietà a chi ha 90 mila euro di reddito all'anno, perché non chiedere un contributo a chi ha accumulato risorse".
"Non si fanno le riforme, mentre si fanno le battaglie ideologiche. Sacconi, che è un ministro veneto, non credo abbia ancora compreso la natura del problema del lavoro. Anziché combattere la crisi, cerca di approfittarne cinicamente per portare avanti un'idea di società precaria. E nel frattempo nel welfare si tagliano di 20 milioni di euro i fondi per l'assistenza sociale, come se fosse quella la palla al piede dello sviluppo e non la mancanza delle liberalizzazioni e il tappo alla carriera di giovani e donne".
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