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La Festa Famiglia della Naturale l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale: "Veneto primo in Italia"

Di Emma Grande Venerdi 28 Novembre 2014 alle 16:27 | 0 commenti

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"La Giunta Regionale, recependo una mozione approvata in Consiglio Regionale, istituisce la “Festa della Famiglia naturale”, che ricadrà l’ultimo giorno di scuola prima delle festività natalizie". L'annuncio lo hanno dato insieme l’assessore all'istruzione Elena Donazzan e la prima firmataria della mozione Arianna Lazzarini (nella foto a sinistra).

Di seguito la nota ufficiale della Regione Veneto e più sotto il testo integrale della delibera regionale:

Il Veneto è la prima Regione italiana che celebrerà, già da quest’anno, la “Festa della Famiglia Naturale”, nella quale saranno coinvolte tutte le scuole di ogni ordine e grado. L’iniziativa si terrà ogni anno in concomitanza con l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale.

La decisione, formalizzata ieri con una delibera di Giunta proposta dall’Assessore all’Istruzione Elena Donazzan, discende dall’approvazione in Consiglio regionale di una mozione in questo senso, con primo firmatario il Consigliera regionale Arianna Lazzarin ed è stata presentata oggi a Palazzo Balbi dalle due protagoniste.

“Questa è una scelta semplice e bella – ha detto la Donazzan – presa per valorizzare la famiglia naturale come pilastro della nostra società ed esprimere con un atto e un appuntamento il nostro riconoscimento di valori indiscutibili, che discendono dalle leggi millenarie della natura e che nessun atto umano può modificare. Attenzione però – ha aggiunto l’Assessore – perché siamo di fronte ad una decisione a favore di valori in cui crediamo ma assolutamente non contro chicchessia. Rispettiamo il diritto di chi la pensa diversamente e gli orientamenti sessuali più diversi, ma pretendiamo a nostra volta il rispetto per la famiglia naturale e per chi, come noi, la considera fondamentale soprattutto per accompagnare la crescita equilibrata e consapevole dei figli. Non a caso abbiamo scelto la scuola e l’ultimo giorno prima delle vacanze di Natale per il loro alto valore simbolico”.

Da parte sua, il Consigliere regionale Arianna Lazzarini, ringraziando il Presidente Zaia e l’Assessore Donazzan per la celerità con cui è stato dato seguito a quanto richiesto dalla sua mozione, ha ricordato il faticoso iter consigliare che ha portato al via libera, sottolineando che “non mi sarei mai aspettata contrasti così duri, a tratti anche cattivi, contro un atto che, lungi dal voler essere di sfida per chicchessia, voleva solo valorizzare una realtà che fa parte della storia, della cultura e della tradizione del Veneto e dei Veneti, anche aldilà del credo religioso. Non siamo stati e non siamo – ha aggiunto la Lazzarin – né razzisti né omofobi – semplicemente crediamo nei nostri valori e lavoriamo per difenderli e affermarli”.

La delibera verrà ora trasmessa a tutti i presidi e anche agli Enti Locali. “Naturalmente – ha specificato l’Assessore Donazzan – non imponiamo niente a nessuno, ma ci auguriamo che ogni Preside, nella sua totale autonomia, voglia accogliere l’invito e gestire la giornata nella maniera più opportuna, coinvolgendo ragazzi e genitori”.

Nella delibera della Giunta, come espressamente richiesto nella mozione approvata in Consiglio, è espressamente previsto anche l’impegno per il Governo del Veneto di sostenere presso il Governo Nazionale la non applicazione del Documento Standard per l’Educazione Sessuale in Europa, redatto dall’Ufficio Europeo dell’OMS.

“In questo documento – hanno rimarcato Donazzan e Lazzarin illustrando la delibera-  si sono voluti cogliere gli aspetti maggiormente utili alla teoria delle tante tipologie ‘delle famiglie’ e non ‘della famiglia’ piegandoli ad un progetto destrutturante piuttosto che cogliere quanto già affermato dalla risoluzione dell’ONU in favore della famiglia naturale. Indebolendo e alterando il concetto di matrimonio – hanno aggiunto si potrebbe mettere in discussione l’intero sistema di protezione e promozione della famiglia. Anche la richiesta di modifica dei termini ‘padre’ e ‘madre’ sostituendoli con i più generici ‘genitore 1” e ‘genitore 2’ sta quasi ad indicare che la maternità e la paternità non abbiano più nulla a che vedere con i generi e con il modello educativo”.  

“Riteniamo invece – hanno concluso Donazzan e Lazzarin – che è nella famiglia naturale che la persona non solo viene generata, ma progressivamente viene introdotta, mediante l’educazione, nella comunità umana”.

 

Il Consiglio Regionale del Veneto, con deliberazione n. 92 del 14 ottobre 2014, ha approvato una mozione, primo firmatario il consigliere Arianna Lazzarini, che impegna la Giunta regionale ad individuare una data per la celebrazione della “Festa della Famiglia Naturale”, promuovendone contestualmente la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali.

Il provvedimento impegna la Giunta anche a sostenere presso il Governo centrale la volontà di  non applicare il documento standard per l’educazione sessuale in Europa, redatto dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il dibattito sul concetto di “Famiglia” non è certamente nuovo ed ha coinvolto una pluralità di soggetti in diversi tempi e momenti storici tanto che pensatori come Hegel – che vedeva la famiglia come primo momento di eticità cioè di condivisione oggettiva di valori morali comuni – fino ai Costituenti, in particolare all’art 29 della Costituzione “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” hanno definito chiaramente i contorni del problema, ma ha subito una forte accelerazione negli ultimi mesi, anche per effetto di alcune  iniziative assunte da taluni Sindaci, di riconoscere e trascrivere all’anagrafe i matrimoni omosessuali contratti all’estero.

La circostanza ha contribuito a rivitalizzare un presunto fronte libertario che da anni, come ricordato dalla deliberazione del Consiglio Regionale, tenta di destrutturare la Famiglia naturale. Ed infatti si sono moltiplicate le iniziative volte a riformare il nostro ordinamento giuridico per garantire alle coppie di fatto diritti che talvolta neppure le famiglie naturali posseggono; parte del sistema scuola, facendo riferimento al documento standard europeo sull’educazione sessuale, ha introdotto percorsi formativi su questi contenuti perfino nelle scuole del primo ciclo, in presunta sintonia ad una ideologia mondialista che verrebbe a cancellare la storia, la cultura, l’etica, l’identità dei popoli europei, attraverso un percorso di spersonalizzazione e omologazione che passa anche per queste tematiche.

Si sono voluti cogliere gli aspetti maggiormente utili alla teoria delle tante tipologie “delle famiglie” e non “della famiglia” piegandoli ad un progetto destrutturante piuttosto che cogliere quanto già affermato dalla risoluzione ONU in favore della “famiglia naturale” o dalle numerosissime posizioni espresse anche dai documenti cattolici come le Encicliche Humanae vitae di Paolo VI (che ha messo in luce l’intimo legame tra amore coniugale e generazione della vita), Deus Caritas est di Benedetto XVI, sul tema dell’amore tra uomo e donna, fino all’ultima di Papa Francesco “Lumen fidei “ e il recentissimo documento sul tema del Sinodo dei Vescovi.

In questo quadro, al contrario, pare opportuno che la famiglia naturale, come contestualizzata dalla Costituzione stessa nella nostra realtà socio-culturale senza mutuare e richiamare a giustificazione di talune posizioni altri contesti  appartenenti a culture lontanissime e/o di altri tempi, debba essere sostenuta e difesa.

Di certo nessuno vuole negare il rispetto che si deve alla persona  in quanto tale, a prescindere dal suo orientamento sessuale, ma nello stesso tempo non sono condivisibili gli attacchi portati dall’esaltazione dell’ideologia gender e le proposte legislative, che rappresentano sconcertanti tentativi di manipolazione dell’individuo.

Indebolendo e alterando il concetto di matrimonio, inoltre, si potrebbe mettere in discussione l’intero sistema di protezione e promozione della famiglia. Anche la richiesta di modifica ad esempio dei termini “padre” e “madre”, specifici della famiglia tradizionale, sostituendoli con i più generici “genitore 1” e “genitore 2”, sta quasi ad indicare che la maternità e la paternità non abbiano più nulla a che vedere con i generi e con il modello educativo.

Riteniamo invece che è nella famiglia naturale che la persona non solo viene generata, ma progressivamente viene introdotta, mediante l'educazione, nella comunità umana.

La famiglia, dunque, come dimostra anche il “terzo rapporto sulla Famiglia in Italia”, possiede una rilevanza pubblica, è una istituzione che svolge una funzione sociale, individuabile nella mediazione tra singolo e collettività, tra individuo e società.

Nella stessa ottica, riteniamo che il documento Standard per l’educazione sessuale in Europa debba essere respinto, non condividendone tout court  i contenuti, così come espressamente richiesto al punto 2) della già citata deliberazione del Consiglio regionale chiedendone “la non applicazione” da parte del Governo.

Tale documento di fatto espropria la famiglia – ambito privilegiato e naturale di educazione – del compito di formazione, disconoscendo  che la stessa famiglia rappresenta l’ambiente più idoneo ad assolvere l’obbligo di assicurare una graduale educazione, in maniera prudente ed armonica .

Va ricordato inoltre che il documento si porrebbe in violazione di un diritto fondamentale riconosciuto, garantito e tutelato dall’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che attribuisce ai genitori il diritto di priorità nella scelta di educazione da impartire ai propri figli.

Infine esso si porrebbe in violazione dell’art. 30 della Costituzione italiana che garantisce e tutela il diritto dei genitori ad educare i propri figli.

Sono queste le ragioni per le quali la Giunta regionale del Veneto, raccogliendo e condividendo  il contenuto e il dispositivo della mozione approvata dal Consiglio Regionale con delibera n. 92 del 14 ottobre 2014, ritiene di attivarsi con gli strumenti a propria disposizione per contrastare l’efficacia del documento standard per l’educazione sessuale.

Si propone inoltre di individuare l’ultimo giorno di scuola precedente la pausa natalizia di ogni anno quale data per rinnovare nelle coscienze di tutti il valore della Famiglia naturale, unico ed insostituibile nucleo esiziale per lo sviluppo e la crescita del Paese e per il suo benessere economico, sociale e culturale.

Una celebrazione che, promuovendo i valori che appartengono alla nostra cultura, intende coinvolgere le Istituzioni locali, le associazioni, gli insegnanti, gli studenti e le famiglie.

Il riferimento alla cultura cristiana naturalmente, non va interpretata in una prospettiva confessionale, ma nella consapevolezza che si tratta di valori umani e naturali, che, quindi, possono essere difesi da tutti, laici o cattolici essi siano.

Si evidenzia che il provvedimento, ai sensi dell’art. 12 della L.R. 1/2011, non comporta alcun impegno di spesa.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

 

Udito     il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

Vista      la Legge n. 241 del 07/08/1990 e s.m.i., e in particolare l’art. 12 “Norme sul procedimento amministrativo”;

Visto      il D.Lgs. n. 112 del 31/03/1998 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”;

Vista      la L.R. n. 11 del 13/04/2001 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112”, ed in particolare gli artt. 136-138;

Visto      l’art. 2, comma 2, della L.R. n. 54 del 31/12/2012;

 
DELIBERA

 

1.      di stabilire che le premesse al presente dispositivo siano parte integrante del provvedimento;

2.      di individuare l’ultimo giorno di scuola precedente la pausa natalizia di ogni anno quale data per celebrare la “Festa della Famiglia naturale”,  coinvolgendo le Istituzioni locali, le associazioni, gli insegnanti, gli studenti e le famiglie;

3.      di chieder al Governo, per le finalità e i contenuti, la non applicazione del documento standard per l’educazione sessuale in Europa redatto dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità;

4.      di dare atto che il presente atto non prevede impegno di spesa e dunque non è soggetta alle limitazioni di cui alla L.R. n. 1/2011;

5.      di incaricare il Direttore della Sezione Istruzione dell’esecuzione del presente atto;

6.      di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione Veneto nonché sul sito Internet della Regione del Veneto http://www.regione.veneto.it/web/istruzione/.

 

                       IL SEGRETARIO                                                          IL PRESIDENTE

                  F.to Avv. Mario Caramel                                                  F.to Dott. Luca Zaia

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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