Federcontribuenti Veneto contro la scure di Equitalia: colpisce solo parte sana del paese
Martedi 18 Ottobre 2011 alle 22:31 | 0 commenti
Federcontribuenti Veneto - "La scure di Equitalia sta colpendo la parte sana del paese e lascia indisturbati i grandi evasori. Il prossimo governo dovrà riformulare tutto il sistema riscossorio delle tasse in questo paese"
"Pronto? Federcontribuenti? Salve, vi chiamo perché sono dentro ad un incubo... Non dormo più la notte... io rischio di perdere la casa... c'è qualcuno con cui posso parlare?...". Questo è l'esempio tipico di come inizia una delle centinaia di telefonate che quotidianamente giungono agli uffici di Federcontribuenti.
La storia raccontata è sempre la solita, un iniziale smarrimento, una disperazione crescente che spesso sfocia in pianto. Tutto solitamente, parte da un debito con il fisco dovuto all'impossibilità di pagare i tributi, causa il sopraggiungere della crisi economica che ha dimezzato le entrate, e la rivalsa di Equitalia - attraverso il provvedimento voluto da Tremonti e da questo Governo - che avendo trasformato (dal 1 ottobre) quelle che un tempo erano chiamate "cartelle esattoriali" in "accertamento esecutivo", ha di fatto, messo in moto le lancette dell'orologio (60 giorni dalla notifica) per procedere alla riscossione, che se arriva bene, altrimenti si fa forzata, attraverso lo strumento dei pignoramenti. Che spesso poi vanno a colpire proprio i mezzi con cui si lavora (auto, camion, negozi, capannoni, macchinari ecc.), determinando così il fallimento, l'impossibilità materiale per chi è finito in questo vortice, di riuscire un giorno a rialzarsi e ricominciare. La fine delle speranze. "E la fine arriva per mano dello Stato - dice Marco Paccagnella, vicepresidente di Federcontribuenti e presidente della sua filiale veneta - rappresentato da questo Governo, tanto solerte a compensare, ad ogni fiducia raggiunta, questo o quel deputato con posti da viceministro o sottosegretario, ma completamente incurante dell'incubo in cui ha gettato, tanti contribuenti onesti. Perché una cosa deve essere chiara e non mi stancherò mai di ripeterlo: la stragrande maggioranza di quelli che ci chiamano, è gente onesta, artigiani, piccoli imprenditori che hanno dichiarato e che, semplicemente, non sono in grado di pagare cifre che tra costi vari, aggi inspiegabili, interessi calcolati secondo moltiplicatori incomprensibili crescono in forma esponenziale nel giro di pochi anni!". Una puntualizzazione che Paccagnella sottolinea: "Contrariamente da quanto ho sentito dire recentemente dall'On. Lupi in una trasmissione televisiva, quella che sta facendo Equitalia, non è assolutamente una lotta contro l'evasione! Non c'è un solo evasore, tra quelli che stanno subendo l'accertamento esecutivo. Al contrario, gli evasori, sono completamente fuori dalla portata del braccio di Equitalia. Quel che si sta colpendo, è la parte sana del Paese. La verità è che attraverso il finto slogan della lotta all'evasione, si sono tolte le garanzie, sia processuali che di diritto, ai contribuenti italiani. Basti pensare che al contribuente che volesse ricorrere al giudice di pace, non solo sono stati dimezzati i giorni a disposizione per poterlo fare, da 60 a 30 giorni, ma per farlo è pure obbligato a pagare un terzo del maggiore imponibile accertato!". Una direzione, quella scelta da parte del Governo che andrà assolutamente invertita, da quello che lo rimpiazzerà , speriamo al più presto. "Le richieste di Federcontribuenti - conclude Paccagnella - rimangono sempre le stesse: innanzitutto un no totale ad ogni ipotesi di condono, la solita misura che premia i furbi e lascia illesi i grandi capitali frutto dell'evasione. Se manovra ci deve essere (la cosiddetta "rottamazione delle cartelle", una proposta dell'On. Maurizio Leo (PDL), Presidente della Commissione di vigilanza sull'anagrafe tributaria, che in pratica prevede la possibilità di pagare un forfait del 25% dell'importo iscritto a ruolo) venga concessa solo per i contribuenti e le piccole imprese in difficoltà e non sia il solito tranello con cui si strumentalizza la disperazione dei tanti piccoli, per varare condoni a favore dei pochi grandi gruppi finanziari. Piuttosto: ci piacerebbe invece che Equitalia ci spiegasse come accidenti calcola gli interessi sui debiti. Com'è possibile che un debito iniziale, per esempio con l'INPS di 1000 euro, nel giro di 3 anni, con l'aggiunta di spese, aggi, interessi calcolati su tutto questo, diventi di 5 mila euro, di 12.000 nel giro di altri 3 anni e via di questo passo? Vuole, Equitalia, spiegare quali oscuri moltiplicatori vengono applicati nei loro conteggi? Tutto il contrario di quella trasparenza che invece servirebbe e che invece si raggiungerebbe se, come chiesto da Federcontribuenti, il controllo dell'attività di Equitalia spa e dei concessionari della riscossione, nei confronti dei contribuenti, venisse affidata ad un'autorità indipendente con poteri sanzionatori, con il compito di vigilare ed ispezionare i concessionari per verificare la corretta attività e il rispetto dello Statuto del contribuente. E aggiungo: i giudici tributari non dovrebbero dipendere dal Ministero delle Finanze, lo stesso da cui dipende Equitalia. E' evidente che in questo modo viene meno la loro posizione di figura terza in caso di giudizio e che si tratta invece dell'ennesimo conflitto di interesse che regna in questo Paese!". E' anche per discutere di questo che il prossimo 29 ottobre 2011 alle ore 10.00 a Roma, si svolgerà l'Assemblea Nazionale di Federcontribuenti , presso il Centro Congressi Hotel Universo di via Principe di Amedeo 5/b (Stazione Termini).
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