Federalismo, Caner: tradimento del governo e pietra tombale per autonomia dei comuni
Giovedi 9 Febbraio 2012 alle 18:21 | 0 commenti
Federico Caner, Lega Nord - "L'annuncio del sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani di un'ulteriore modifica del Fisco in senso centralista, incidendo soprattutto sui Comuni in un momento di chiusura dei bilanci provvisori, rappresenta il tradimento finale del Federalismo. I numeri lo dimostrano senza tema di smentita: questo Governo, attaccando strumentalmente la Legge delega 42, la ribalta e la stravolge fino a farne perdere del tutto l'efficacia. Il percorso di devoluzione di competenze agli Enti locali, passato sotto la mannaia dell'Esecutivo, perde ogni caratteristica federalista e torna ad essere romanocentrico".
"Incomprensibile, se pensiamo che il passaggio dal sistema precedente a quello federalista è avvenuto a saldo zero per le casse dello Stato". Il capogruppo leghista Federico Caner stigmatizza le dichiarazioni di Vieri Ceriani, che ha ventilato per il prossimo 14 febbraio una ulteriore revisione in senso centralista dei decreti del Federalismo.
"I contenuti del decreto originario - spiega Caner - sono stati profondamente alterati: l'IMU è stata anticipata al 2012, è stata reintrodotta l'imposta sulla prima casa aumentando le rendite catastali, ha attribuito allo Stato il 50% dell'IMU su negozi, capannoni e seconde case, trattenendo le maggiori entrate dei Comuni, e riducendo di 1,45 miliardi il Fondo sperimentale di riequilibrio per gli Enti locali. Di fatto, quindi, gli 11 miliardi aggiuntivi della nuova IMU andranno a Roma".
"Lo strumento dell'IMU, cui per correttezza bisognerebbe rinominare ‘ISU' visto che gran parte è trattenuta da Roma - prosegue Caner -, è modificato profondamente nelle sue modalità operative: la ‘versione Monti' rivede le rendite catastali con specifici moltiplicatori, conferma l'aliquota base dell'IMU (0,76%) su seconde case, negozi e capannoni con possibile variazione dello 0,3%. Prevede inoltre sulla prima casa una aliquota dello 0,4%".
"I numeri sugli effetti che questo avrà sulle imprese è devastante: basti pensare che rispetto all'IMU originaria, secondo stime prudenziali un laboratorio artigiano subirà un aggravio medio dai 90 ai 212 euro, un negozio dai 174 ai 426 euro, una fabbrica dai 230 ai 530 euro. Di fronte a questo, è evidente a tutti che l'intento del Governo è quello di far morire uno strumento fondamentale come il federalismo, che non ha costi per le casse statali, non causa deficit, riduce la spesa pubblica e punta all'efficienza della pubblica amministrazione in maniera omogenea in ogni area del Paese. Verificheremo con attenzione le modifiche ulteriori alla Legge delega che l'esecutivo renderà note martedì, sperando che queste non rappresentino la pietra tombale su una riforma quanto mai essenziale e indifferibile".
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