Farmacie: mobilitazione per difesa servizi al cittadino e tutela diritto alla salute
Venerdi 20 Luglio 2012 alle 17:54 | 1 commenti
Federfarma Vicenza - "L'attuale mobilitazione delle farmacie è a difesa dei servizi offerti al cittadino, non serve solo alla categoria": è questa la dichiarazione del presidente di Federfarma Vicenza, Alberto Fontanesi, in merito alle diverse iniziative di protesta che le farmacie metteranno in atto nei prossimi giorni, compresa la giornata di chiusura del 26 luglio, per manifestare contro gli ingiusti provvedimenti introdotti dal recente decreto sulla Spending Review, decreto che anziché andare a tagliare dove realmente ci sono gli sprechi va a colpire indistintamente tutte le regioni e i comparti, compresi i virtuosi come quello delle farmacie venete e vicentine.
Un esempio negativo tra tutti, l'ospedale fantasma di Pescara scoperto nei giorni scorsi, costato 15 milioni di euro, arredato e dotato di macchinari e di ogni confort e mai aperto. "Non possiamo più accettare -spiega Fontanesi- che in alcune realtà si continui a sprecare e a scialare e che si vada invece sempre a tagliare dove, anno dopo anno, si sono operate economie crescenti e dove pertanto non è più sostenibile oggi alcuna decurtazione se si vuole mantenere la qualità dei servizi alla quale siamo abituati".
Il presidente di Federfarma Vicenza porta anche delle cifre a sostegno di quanto afferma. Sei regioni italiane sono responsabili di uno sforamento nel bilancio della sanità pari a 3 miliardi e 700 milioni di euro. Alla regione Lazio, da sola, è imputabile oltre la metà di tale sforamento. Se nel Veneto, ad esempio, i cittadini mediamente consumano farmaci per 70-80 euro all'anno, nel Lazio si arriva anche a 250-260 euro pro capite.
"E' evidente -aggiunge Fontanesi- che in questa situazione non si può chiedere lo stesso sacrificio ai cittadini veneti e a quelli laziali. Ci conforta che il governatore Luca Zaia abbia sottolineato in varie occasioni come la nostra Regione abbia già dato tanto in tema di parsimonia e di risparmio sui costi della sanità . Ricordiamo che il Veneto, ad esempio, con il ticket ha introdotto una barriera contro lo spreco e il consumo di farmaci non strettamente necessari. Una via che altre regioni dovrebbero seguire. Circa la farmaceutica territoriale, si è invece arrivati ad un limite oltre il quale non è più possibile comprimere la spesa senza andare a ridurre i servizi. Noi vogliamo invece che le farmacie siano in grado di offrire sempre più prestazioni sanitarie al cittadino".
Il presidente di Federfarma fa poi notare come questo sistema, che ha già operato molte economie contraendo fatturati e riducendo margini, vedrà ora anche l'apertura di 5.000 nuove farmacie in tutta Italia. Un paradosso, poiché non si è mai visto che in una simile situazione di difficoltà invece di contenere un settore lo si espanda.
I tagli introdotti dal decreto sulla Spending Review, contro i quali i farmacisti protestano, metteranno a rischio la distribuzione dei farmaci e 20 mila posti di lavoro, aggravando una situazione fortemente compromessa. Fonti ADF -Associazione Distributori Farmaceutici- precisano che già oggi 3.000 farmacie sono in difficoltà con i pagamenti. Per salvaguardarle servirebbe l'introduzione di un nuovo sistema di remunerazione, chiesto già da tempo e legato non al prezzo del farmaco ma all'atto professionale. Senza contare che la convenzione tra governo e farmacie è scaduta da ben 17 anni e non è mai stata rinnovata, nonostante le reiterate richieste dei farmacisti, oggi decisi a rivendicare con forza la necessità di rinnovare al più presto tale accordo.
"Gli sprechi vanno tagliati in altri settori della sanità -conclude Fontanesi- anziché nella farmaceutica territoriale, l'unica voce costantemente sotto controllo della spesa pubblica. Altrimenti si mettono a rischio non solo tante farmacie ma anche molti servizi ai cittadini, compreso il servizio notturno e la possibilità di avere farmaci in condizioni di esenzione."
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