Giuseppe Faresin: eccomi qua anche oggi a pagaiare sul Mississippi. Una lezione di vita
Sabato 13 Agosto 2011 alle 21:08 | 0 commenti
Cari lettori e amici di VicenzaPiu.com & c. eccomi qua,tanto per cambiare anche oggi a pagaiare sul Mississippi per l'Unicef e per la mia sfida. Ma chi te lo fa fare?, direbbe più di qualcuno. Nessuno, ma dico anche: chi te lo fa fare a stare ore in fila in macchina per arrivare poi in spiagge chiassose ed affollate?
Si e' vero la mia non e' proprio una vacanza fatta di riposo, qui ci si sveglia al mattino presto, si fatica tutto il giorno, si corre anche qualche bel rischio, ma ogni sera quando tiri su la canoa sei soddisfatto con te stesso e pensi a tutto quello che hai visto e provato e questo per me ha un valore impagabile.
Queste sfide si traducono poi nella vita quotidiana e sai che se vuoi raggiungere qualcosa devi impegnarti, lottare, non mollare ed il risultato poi salta fuori di sicuro.
Io vendo prodotti italiani all'estero ed alcune delle aree di lavoro appartengono ai cosiddetti mercati emergenti, io li chiamo emergenti perche' richiede molto impegno e coraggio andarci, ma dopo una palestra così tutto diventa meno complicato e difficile.
La gioventù d'oggi, non tutti, ma molti, danno tutto per scontato ed acquisito e non fanno piu' sacrifici per avere qualcosa,son sempre stanchi, annoiati.
A parte la parentesi, ho appena tirato su le gambe per riposarmi un po' e tra poco riprendo a remare.
Anche ieri mi son preso il temporale quasi quotidiano, non si vedeva niente, vento e onde contro. Io continuavo a remare come non mai ma ad un certo punto mi son reso conto che qualcosa non andava, ho acceso il GPS e mi son accorto che andavo verso nord e contro corrente, ero stanco morto e stavo poco bene, avevo preso poco prima un paio di aspirine perche' mi sentivo d'avere la febbre.
Questa proprio non ci voleva.
Alcuni giorni fa ho voluto strafare ed invece di tirar su nel punto stabilito ho voluto proseguire ancora.
Mi son trovato nella zona di confluenza con il fiume Iowa, praticamente un delta, nessun approdo, nessuna spiaggia, intorno solo foreste e paludi, telefoni zero.
Calava la sera e son riuscito a trovare alla fine un posto per fermarmi.
Ho lanciato un segnale con le coordinate al mio amico sperando potesse riceverlo e mi son preparato per dormire dentro la canoa.
Verso le 10 di sera il mio amico e' riuscito a raggiungermi e con grande fame mi son mangiato un bel piatto di spaghetti.
Riprendo a remare, scusate se ho scritto di fretta e senza rileggere.
Buona giornata ancora a voi tutti.
Giuseppe "Beppe" Faresin
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