Fabbisogni standard comuni, decisi tra centro e periferia per Anciveneto e Busetti
Lunedi 21 Febbraio 2011 alle 23:00 | 0 commenti
Anciveneto - Non più lo Stato che determina i fabbisogni dei Comuni con scelte calate dall'alto, ma una forte interazione tra centro e periferia per definire i reali bisogni di quest'ultima e i conseguenti impegni di spesa. E' stato ribadito al convegno di oggi, organizzato da Anciveneto a Thiene, per spiegare ad amministratori e dipendenti comunali come verranno applicati costi e fabbisogni standard.
I relatori della Sose (società per gli studi di settore) e della fondazione Ifel (appartenente all'Anci) hanno definito una fase transitoria da quest'anno fino al 2013, nella quale calcolare i fabbisogni standard per le funzioni fondamentali degli enti con la somministrazione di questionari alle varie municipalità . In questo modo sarà possibile definire degli impegni di spesa differenziati per ogni singolo ente locale, potendo verificare se i fabbisogni a cui sono destinati siano effettivamente necessari e realizzabili. Il superamento del criterio della spesa storica ci potrà essere già in questa fase transitoria, perché ogni anno dal 2011 al 2013 un terzo delle funzioni definite come "fondamentali" dai Comuni verranno assoggettate a fabbisogni standard. Anciveneto, attraverso Ifel, e Sose supporteranno i vari enti, mettendo a disposizione appositi numeri di telefono e una serie di f.a.q. nel sito di riferimento. "Si tratta di un passaggio fondamentale per la riforma federalista e per la salvaguardia dell'economia italiana" ha spiegato per l'occasione la vicepresidente di Anciveneto Maria Rita Busetti.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.