Extracomunitari: 1 su 3 vuole parlare veneto
Mercoledi 3 Febbraio 2010 alle 19:22 | 0 commenti
Roberto Ciambetti   Â
Ciambetti (Lega): "Un extracomunitario su tre vuole imparare il veneto: è la vittoria della vera integrazione, la vittoria della vera lingua della solidarietà "
"Il fatto che lavoratori extracomunitari sentano il bisogno di imparare la lingua veneta non mi sorprende: il veneto è la lingua del quotidiano, della vita, del lavoro e chi viene qui onestamente è chiaro che senta il bisogno di comunicare in veneto".
Non è sorpreso il presidente del gruppo consiliare leghista Roberto Ciambetti davanti ai dati dell'Istituto di ricerca Quaeris secondo il quale un terzo degli intervistati tra gli extracomunitari ritiene che sarebbe necessario insegnare nelle scuole la lingua veneta.
"La lingua è il primo strumento di integrazione - ha detto Ciambetti - e da noi i lavoratori stranieri e le loro famiglie hanno compreso bene come il Veneto sia una terra di ospitalità rispettosa e solidale verso chi è franco e onesto: mi sembra chiaro che il desiderio di approfondire la lingua parlata nella vita di ogni giorno è frutto di quel rapporto che si è instaurato tra i veneti e quanti sono venuti qui in cerca di lavoro onesto. E' anche vero che la conoscenza della lingua agevola i rapporti umani e la stessa vita lavorativa - ha continuato Ciambetti - ma è altrettanto vero che nessuno impara la lingua del padrone, se questo è uno scellerato, violento e intollerante. La lingua veicola valori, principi, rispetto: questo Veneto, che solo una propaganda cieca quanto disonesta, dipinge come terra egoista è la regione dove si registra il maggior indice di integrazione e proprio il dato dell'Istituto Quaeris dimostra ulteriormente che lo stereotipo di una realtà razzista è falso, infondato e strumentale. La Liga Veneta - Lega Nord è figlia e frutto di questo Veneto, insultato e volutamente incompreso da quegli intellettuali radical chic che la solidarietà la praticano a parole ma non nei fatti, perché la solidarietà non abita nei salotti, ma vive nella strada, nella quotidianità e non parla finetto o la lingua dei fighetti, ma si esprime in splendido veneto"
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