Ex Popolari venete, no a rimborso maggiore. Nemmeno con l'intervento pubblico
Mercoledi 8 Marzo 2017 alle 08:15 | 0 commenti
Per le banche venete la strada è sempre più in salita: insieme, Popolare di Vicenza e Veneto Banca si apprestano a chiedere un aumento di capitale da 4,7-5 miliardi di euro, di cui 1,2 dalla conversione dei bond subordinati. C’è anche l’ipotesi che procedano direttamente alla richiesta al Tesoro di una «ricapitalizzazione precauzionale», secondo il precedente del Montepaschi, attingendo ai 20 miliardi del fondo salva-risparmio. Ma in ogni caso vanno prima chiuse le transazioni con gli azionisti, per escludere rischi di eventuali cause da parte di chi contesta vendite illecite di azioni.
Si tratta di una esposizione potenziale da miliardi di euro, che impedirebbe allo Stato di entrare nel capitale, perché in base alle norme Ue sugli aiuti di Stato non si possono coprire con soldi pubblici perdite pregresse o attese. Fondamentale è dunque che le offerte di transazione delle due banche abbiano successo con l’ok dell’80% dei circa 169 mila soci. Tuttavia finora le adesioni sono insufficienti. A ieri, Popolare di Vicenza — la cui offerta si chiude il 22 marzo — ha avuto adesioni per il 29,1%, Veneto Banca per il 34%. Per agevolare i clienti-soci, l’istituto di Montebelluna guidato da Cristiano Carrus dovrebbe estendere il termine dal 15 al 22 marzo, allineandolo a quello della Vicenza, guidata da Fabrizio Viola. Il rimborso offerto è di 9 euro per ogni azione PopVi e del 15% del valore di acquisto per ogni titolo Veneto Banca. La situazione è seguita «con attenzione» al Tesoro, riferiscono fonti del ministero guidato da Pier Carlo Padoan, che fanno notare come sia malriposta la speranza di ricevere un ristoro maggiore nel caso di ingresso dello Stato nel capitale, in quanto le norme europee vietano aiuti ai vecchi azionisti. Inoltre, proprio l’alto ammontare delle cause potrebbe escludere un sì di Bruxelles a un salvataggio di Stato. Se la situazione si avvitasse, a rischio ci sarebbero anche i bond senior. L’analista di Jp Morgan Axel Finsterbush su Bloomberg ha invitato i possessori dei 13,5 miliardi di euro di obbligazioni ordinarie a cederli: i bond potrebbero subire perdite se le banche non fossero ammesse alla ricapitalizzazione precauzionale, che è «un’eccezione, non la regola». Oltre al fatto di avere perdite pregresse, Veneto Banca e Popolare di Vicenza potrebbero non essere considerate «sistemiche», a differenza di Mps.
Di Fabrizio Massaro, da Corriere della Sera
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