Ex Popolari venete, molte associazioni non accettano la proposta di ristoro
Martedi 10 Gennaio 2017 alle 08:39 | 0 commenti
La proposta di transazione delle ex Popolari è acqua fresca. Almeno per i soci che hanno già messo in mano il loro caso agli avvocati delle associazioni dei consumatori o di quelle degli ex azionisti, i quali, a meno di ripensamenti sconsigliati dalle organizzazioni stesse, tireranno dritto. A maggior ragione se, come accade da ieri, le opzioni sono diventate due grazie all’Arbitro per le controversie finanziarie attivato dalla Consob: uno strumento gratuito, con il quale l’interlocuzione può essere telematica e che deve rispondere tassativamente entro pochi mesi, comunque meno di un anno. In caso di esito negativo, cioè, rimane tutto il tempo per chiedere ragione ai tribunali.
«Non serve sottolineare come la quota proposta dalle due banche per chiudere i contenziosi sia assolutamente insufficiente – spiega Valter Rigobon, presidente di Adiconsum Veneto – e che noi non incoraggeremmo mai chi abbia perso i propri risparmi ad accontentarsi di un 15%. Siamo certi che le condizioni per ottenere molto di più ci siano tutte e speranzosi che, strada facendo, gli istituti vengano a proporci una conciliazione su livelli molto più ragionevoli». Sull’efficacia dell’Arbitro Consob, Rigobon è fiducioso. «La Commissione ha un livello di competenza più che adeguato per giudicare e contiamo di trasmettere almeno un centinaio di fascicoli entro la fine del mese. In ogni caso, l’input che hanno i nostri sei avvocati è di applicare il massimo rigore e ricorrere all’Arbitro come fosse un tribunale ordinario, io non voglio perdere in nessuna sede. Di fascicoli perfezionati ne abbiamo ormai più di 600». Alle 16 di ieri, intanto, al terminale Consob quelli giunti erano già 7, praticamente uno all’ora, e 6 di questi sono stati inviati dall’avvocato trevigiano Matteo Moschini, referente del Movimento per la difesa del cittadino. «Utilizzerò l’Arbitro per tutti gli almeno duemila azionisti che assisto, e contestualmente farò partire le denunce penali con successiva costituzione di parte civile. Posso assicurare - aggiunge Moschini - che nessuno di loro accetterà la transazione, soprattutto perché sono convinto che l’Arbitro condannerà la banca come aveva fatto il Giurì bancario e che andando fino in fondo otterremo l’intero, o quasi, risarcimento del danno patito». Anche se i portavoce Consob assicurano che l’attivazione del nuovo istituto giunge «per pura coincidenza» in contemporanea con le offerte di conciliazione di Veneto Banca e Bpvi, la sensazione di alcuni è che si sia voluto attendere fino all’ultima ora per conoscere quale sarebbe stata l’impostazione i vertici delle ex Popolari. E inserire alla fine il nuovo canale allo scopo, quantomeno, di proteggere un po’ i tribunali veneti, Vicenza e Treviso in primis, dalla cascata di ricorsi pronti a partire non appena fosse stata resa nota la disponibilità delle banche. La quale, oltre a essere asfittica, per Sergio Calvetti, altro avvocato di riferimento dei risparmiatori traditi, in particolare per Veneto Banca è «ingannevole». «Come comportamento tipico di sempre, la banca si riserva il diritto di revocare l’offerta anche dopo l’adesione eventuale degli azionisti a cui la stessa verrà effettuata. E ciò dimostra – conclude - l’assoluta mancanza di trasparenza e soprattutto la volontà di non modificare il comportamento truffaldino della passata gestione amministrativa e commerciale».
Di Gianni Favero, da Corriere del Veneto
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