Ex Popolari venete, il Financial Times chiede cosa abbiano fatto Consob e Banca d'Italia
Venerdi 25 Novembre 2016 alle 09:26 | 0 commenti
Se le «azioni baciate» diventano Kissing Shares non c’è dubbio che guadagnano in dignità . Soprattutto se a coniare la definizione è il Financial Times in un ampio servizio sui passati di Vicenza e Montebelluna e si mettono insieme, con l’essenzialità di un reportage britannico, i numeri del disastro delle ex popolari venete. Il cuore del servizio, pubblicato ieri dal quotidiano finanziario, sta in un interrogativo-chiave: perché le autorità di vigilanza come Consob e Banca d’Italia non si siano mosse per tempo. «Nel 2014 – scrive la cronista, Rachel Sanderson – Banca d’Italia multò manager e revisori di Veneto Banca con 2,8 milioni di euro.
Nello stesso anno Montebelluna e Vicenza superarono gli stress test europei, sia pure con avvertimenti, e la banca centrale dichiarò di non poter intervenire sul prezzo delle loro azioni». Il «dramma veneto – prosegue ancora l’inchiesta – solleva temi connessi a presunti casi di corruzione e debolezza nei controlli». Per Pierre Henry Conac, professore di diritto commerciale alla Università di Lussemburgo, già membro dell’autorità europea per la sicurezza dei mercati, quello di Veneto Banca e Popolare di Vicenza è «un disastro sociale dal quale i maggiormente danneggiati saranno i più giovani». E la «rabbia palpabile in Veneto contro politici e istituzioni - per il Financial Times - può condizionare il voto nel referendum ».
Di Gianni Favero, da Corriere del Veneto
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