Fusione ex Popolari venete, Giuseppe Castagna ad Bpm: Atlante ha già dato
Venerdi 24 Febbraio 2017 alle 08:45 | 0 commenti
Nel giorno della soddisfazione per un bond da 1,35 miliardi collocato in pochi minuti, arriva da Banco Bpm una nuova complicazione sulla fusione tra Bpvi e Veneto Banca. Giuseppe Castagna, amministratore delegato dell’istituto nato dalla fusione tra Verona e Milano, ha espresso ieri ad alta voce da Milano tutta la sua perplessità sulle intenzioni dichiarate da Alessandro Penati, presidente di Quaestio, di impiegare gli ultimi 1,7 miliardi in cassa per ricapitalizzare le ex popolari, in odore di un aumento di capitale in cui fondamentale sarà l’ingresso dello Stato, e non per il compito originario di intervenire sulle sofferenze.
  «Abbiamo già votato contro questa ipotesi in Atlante 1. Penso sia abbastanza ovvio che non siamo favorevoli - ha detto -. Tutti siamo d’accordo che le banche debbano usare di più il mercato per vendere le sofferenze e mi pare ovvio che Atlante debba perseguire quello scopo. È la ragione per cui abbiamo aderito ad Atlante. Che certo doveva creare un back stop (una soluzione di ultima istanza, ndr) sui potenziali aumenti di capitale delle venete. Poi sappiamo com’è andata e quindi abbiamo dovuto metterci molto di più». Una dura presa di posizione, che arriva dalla banca che ha messo 150 milioni in Atlante, che sottolinea le divisioni tra gli azionisti del fondo. Anche sulla linea tenuta sulle venete, dove forse l’attesa di una parte dei soci era per una vendita rapida e non per un impegnativo progetto di lungo periodo. «Forse - è stata la battuta di risposta del presidente di Veneto Banca, Massimo Lanza, certo più rivolta al futuro che al presente, ieri sera, a margine di un incontro con i sindaci a Montebelluna - Castagna teme la concorrenza». L’incontro è arrivato al termine di una giornata in cui è andato a buon fine, dopo quanto già visto con Vicenza, anche il collocamento del bond garantito dallo Stato di Veneto Banca. Il titolo con scadenza 2020 e cedola 0,5% ha fatto registrare richieste per 3,4 miliardi ed è stata sottoscritto da una novantina di investitori istituzionali, in larga misura internazionali rassicurati dalla garanzia statale. «Si è dimostrato che il mercato apprezza il nuovo corso di Veneto Banca e Bpvi - ha commentato l’amministratore delegato, Cristiano Carrus -. Abbiamo registrato buon interesse praticamente da tutto il mondo». Sugli altri aspetti del percorso che Veneto Banca sta compiendo, Carrus ha ribadito che «non vi sarà alcuno slittamento del termine del 15 marzo per aderire all’offerta di transazione con i soci sulle azioni» e che non c’è ragione di sperare che, negli ultimi giorni, la banca rilanci a condizioni migliori . L’approvazione del bilancio, hanno anche sottolineato gli amministratori, avverrà dopo la chiusura dell’offerta: «l’esito è elemento essenziale per definire il documento». Ad oggi i clienti recatisi in filiale per chiedere informazioni sarebbero circa il 90% di quelli ammessi all’opzione. «Ci attendiamo - hanno aggiunto Carrus e Lanza - che gli indecisi maturino una scelta entro i prossimi giorni. Noi non vogliamo forzare nessuno». Il piano di fusione con Vicenza, infine, oggetto dell’analisi della Bce, «arriverà entro poche settimane». Nella ricucitura dei rapporti con il territorio, Lanza e Carrus, nel pomeriggio di ieri hanno preso parte a un confronto con circa 70 sindaci della provincia di Treviso invitati a Montebelluna dal primo cittadino, Marzio Favero. Cuore del confronto, i limiti ancora diffusi nella comprensione del meccanismo dell’Offerta pubblica di transazione e la mancanza di dati di bilancio chiari che possano confermare se il rimborso pari al 15% del valore delle azioni corrisponda davvero al massimo sforzo che la banca possa affrontare. «Con la salvezza o meno di Veneto Banca - ha detto Favero - si gioca il futuro del tessuto produttivo di quest’area. Però dobbiamo essere certi della trasparenza dei nuovi amministratori e del ruolo che ha Atlante». Sul rimborso dei soci socialmente disagiati, prende la costituzione di una commissione etica fra delegati della banca delle amministrazioni pubbliche per analizzare, caso per caso, i destinatari dei 60 milioni che le due banche hanno messo a disposizione. Lanza infine si è detto disponibile ad incontrare i risparmiatori ovunque venga invitato a spiegare l’offerta di transazione.
Di Gianni Favero, da Corriere del Veneto
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