Ex bocciodromo, il sindaco Variati richiama alla responsabilità: non è un luogo pubblico
Martedi 8 Marzo 2011 alle 19:06 | 0 commenti
Achille Variati, Vicenza - "Abbassiamo i toni. Quello non è un luogo pubblico, il gestore può decidere come regolare l'accesso alla struttura"
"L'ex bocciodromo è una struttura di proprietà pubblica che è stata data in concessione mediante una gara aperta, a cui tutti quindi potevano partecipare. Ha vinto un raggruppamento di associazioni private, che ha firmato una convenzione con il Comune, in cui è stata fissata una serie di regole da rispettare, pena clausole assai severe", ha esordito oggi Variati (qui il nostro servizio).
"L'accesso alla struttura data in concessione - ha proseguito il sindaco -, però, non è un diritto universale: è lo stesso gestore privato che stabilisce criteri e modalità per regolare l'eventuale partecipazione del pubblico. Non è una novità : così funziona anche per tutti gli altri stabili dati in concessione dal Comune a soggetti privati quali sono le associazioni. Lo stesso bar all'interno non è un pubblico esercizio, come chiarisce anche la legge regionale".
Il sindaco Achille Variati ha voluto questa mattina fare chiarezza sulla polemica che è divampata negli ultimi giorni in seguito ad un episodio verificatosi sabato scorso durante l'inaugurazione dell'ex bocciodromo di via Rossi al quartiere dei Ferrovieri: la rete di associazioni che gestisce la struttura ha infatti denunciato come "provocatorio" il tentativo di accesso di alcuni giovani riconducibili a sigle di destra che si sono presentati all'ingresso.
"Chi alimenta questa polemica, a tutti i livelli, è semplicemente un irresponsabile - ha aggiunto il sindaco - e ne dovrà rispondere davanti alla pubblica opinione. È infatti una menzogna dire che l'ex bocciodromo è un luogo pubblico con libero accesso a tutti. Non è così. E del resto ogni associazione che ha in gestione uno spazio, sia pubblico che privato, decide in autonomia chi invitare o far accedere nei propri locali, o chi accettare come socio: di solito limitando l'accesso oppure gli inviti a chi é un socio o un simpatizzante o quantomeno condivide valori, cultura, progetti di riferimento dell'associazione in questione. Cercare di forzare la mano ha il sapore della provocazione: come se un gruppo di cacciatori si presentasse, in pelliccia e armati di trofei, nella sede di un'associazione animalista, pretendendo di poter accedere solo perché lo stabile dato in concessione all'associazione animalista è di proprietà pubblica. Assurdo, appunto, e solo una provocazione. Già è grave che sia un gruppo di ragazzi a perseguire questo tipo di strategie: ma sarebbe davvero irresponsabile se a trasformare una questione politica in una questione di ordine pubblico fosse chi ha o ha avuto ruoli importanti di governo. Penso a un ex vicesindaco con delega alla sicurezza, come il consigliere Sorrentino, o a un legislatore come il consigliere regionale Finco, e mi riferisco in particolare all'assessore regionale Elena Donazzan, che invito a raccogliere questo mio richiamo alla responsabilità . Sono comunque fiducioso che il buon senso e una più chiara valutazione della situazione di diritto possano indurre ad abbassare i toni ed evitare inutili e pericolose tensioni".
"Io non faccio l'avvocato difensore di nessuno - ha voluto sottolineare infine Variati -. Ma devo garantire il diritto di chi ha vinto una gara pubblica di sviluppare la sua attività , anche economica, nell'ambito delle intese raggiunte con l'amministrazione. Se ci fossero delle richieste serie, inoltre, potrei verificare se esiste un altro luogo, magari con lavori da fare e quindi alle stesse condizioni iniziali in cui è stato consegnato l'ex bocciodromo, da offrire attraverso una gara pubblica, così da dare la possibilità di partecipare a chi l'altra volta ha ritenuto di non farlo. Sempre che l'obiettivo, appunto, non sia quello della mera provocazione".
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