Evasione fiscale per cessione di Valentino a Permira: la sentenza per Matteo Marzotto & c. slitta al 17 febbraio. In 8 hanno già patteggiato
Venerdi 15 Gennaio 2016 alle 19:30 | 1 commenti
Dopo il primo rinvio al 13 gennaio per l'adesione di alcuni avvocati delle difese allo sciopero dei penalisti è slittata ulteriormente, per la richiesta sempre delle difese di presentare nuove argomentazioni, la sentenza del Tribunale di Milano nei confronti di Matteo Marzotto (presidente della Fiera di Vicenza e del Cuoa oltre che tuttora membro del Cda della Popolare di Vicenza), della sorella Diamante e di Massimo Caputi, il socio amministratore di Icg (International Capital Growth) per la maxi evasione fiscale contestata al gruppo Marzotto e realizzata per l'accusa in seguito alla vendita al fondo Permira del marchio Valentino Fashion Group, di cui Matteo Marzotto è stato presidente fino alla sua cessione.
La prossima udienza per discutere le nuove argomentazioni è stata, infatti, fissata per il 5 febbraio prossimo, mentre nella successiva udienza del 17 febbraio sarà pronunciata, salvo ulreriori rinvii, la sentenza di primo grado.
Per quello che i pm di Milano Laura Pedio e Gaetano Ruta definiscono un "pacifico fenomeno di esterovestizione" di una società che "aveva la sede legale all'estero ma era gestita completamente dall'Italia", il magistrato ha chiesto condanne pari a un anno e 4 mesi di carcere per Matteo Marzotto, per sua sorella Diamante e per il socio amministratore di Icg Massimo Caputi. L'accusa, per tutti, è di omessa dichiarazione dei redditi.
L'operazione finita sotto i riflettori della Guardia di Finanza e dei magistrati è quella che nel 2008 aveva portato la società Icg, costituita in Lussembrugo dalla famiglia Marzotto - Donà delle Rose, a cedere al fondo Permira il marchio Valentino Fashion Group senza pagare, secondo l'accusa, in Italia i 71 milioni di euro di imposte sulla plusvalenza dal 200 milioni realizzata in Lussemburgo.
Altre otto persone coinvolte nell'inchiesta (Vittorio Marzotto, Andrea Donà delle Rose, Isabella Donà delle Rose, Rosanna Donà delle Rose, Margherita Marzotto, Maria Rosaria Marzotto, Cristiana Marzotto e Ferdinando Businaro) hanno già patteggiato la pena. Vittorio Marzotto, in veste di legale rappresentante della Icg, aveva già chiuso il proprio contenzioso tributario versando all'Agenzia circa 57 milioni di euro.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
Mala tempora currunt!