Polemiche sull'evasione fiscale, interviene Silvano Scandian di Cna Vicenza
Giovedi 1 Agosto 2013 alle 14:14 | 0 commenti
CNA Vicenza - Evasione fiscale e rispetto delle regole. Di questi temi si discute da anni e le dichiarazioni di questi giorni del Viceministro dell’Economia Stefano Fassina, che ha parlato di “evasione di sopravvivenzaâ€, hanno riaperto il dibattito. Di certo c’è che sul mondo dell’impresa e dell’artigianato grava, oltre alla crisi economica, il fenomeno dell’abusivismo e da CNA Vicenza l’allarme è stato lanciato da tempo.
“Va rivisto il sistema fiscale che oggi finisce col soffocare chi rispetta le regole a favore di chi, invece, sfrutta il lavoro sommerso per andare avanti – dice il presidente provinciale di CNA Vicenza Silvano Scandian – bisogna creare un sistema fiscale ed etico che riesca a combattere evasione e abusivismo. Serve una soluzione, non più prorogabile. Insieme ad un intervento di riduzione della pressione fiscale sulle imprese e di semplificazione della burocrazia, che sta rendendo tutto più complicato in un momento in cui il mondo artigiano sta già lottando per superare la crisi. Si parla di oltre 250 miliardi di sommerso stimato: per le imprese ‘fedeli’ significa uno svantaggio competitivo rispetto a coloro che operano nella totale, o quasi totale, illegalità fiscale e minano quindi la competitività del sistema produttivo. L’evasione in questi anni, oltre a ledere la concorrenza, ha contribuito a creare un sistema tributario squilibrato e farraginoso. E’ il momento di dire bastaâ€. A soffrire di questo problema sono tanti i settori, ma alcune categorie in particolare. Già lo scorso anno i fotografi di CNA Vicenza avevano lanciato una campagna per la legalità , contro un abusivismo fortemente presente nel loro settore. Ma ad oggi – spiega il coordinatore vicentino di categoria Sergio Mantello - non è cambiato nulla, anzi lo stato di fatto è addirittura peggiorato. “Ci sono troppe forme di lavoro svolto da persone che a vario titolo operano in maniera non regolare e senza posizione fiscale – dice - e non è una questione di corporativismo, ma chi decide di misurarsi sul campo deve rispettare le regole e affrontare gli stessi costi dei fotografi professionisti. Servono maggiori controlli da parte di istituzioni e organi di vigilanza per fermare un fenomeno che crea squilibrio e concorrenza sleale e incide anche sulla qualità del lavoro. Tra l’altro in questo momento i fronti da combattere sono più d’uno, da un lato l’abusivismo, dall’altro il poco lavoro e lo stato di crisi. Le istituzioni in questa situazione di crisi e di emergenza dovrebbero essere di supporto alle piccole imprese, dovrebbero allentare la morsa di Equitalia, piuttosto che far chiudere le aziende artigiane perché non arrivano a pagare i contributi, che spesso per necessità chiedono di rateizzare. In qualche modo il lavoro va tutelato. E lo Stato dovrebbero essere più vicino alle imprese che si trovano in stato di sofferenzaâ€. “Ci vuole la volontà di trovare un sistema in grado di combattere l’abusivismo – ribadisce Giorgio Pillan, presidente dell’Unione Benessere e Sanità di CNA Vicenza, che riunisce parrucchieri ed estetiste – la nostra è una categoria particolarmente colpita da questo fenomeno, di lavoro nero e ‘fatto in casa’. E a volte non sono sufficienti nemmeno le denunce e le raccolte firme della categoria per fermare chi non rispetta le regole. A noi si chiede il rispetto delle regole, da noi si controlla la posizione del personale dei negozi, la certificazione e la qualità dei prodotti utilizzati. Ma bisogna avere il coraggio anche di andare a colpire chi fa lavoro sommerso, in nero, nelle case. Perché l’abusivismo porta via lavoro e posti di lavoro. Se ne parla da anni ma alla fine non si è ancora fatto nienteâ€.
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