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Eustress e distress: quando nella vita capita di perdere 7-1

Di Edoardo Pepe Domenica 3 Agosto 2014 alle 17:30 | 0 commenti

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Di fronte a situazioni complesse che presentano ostacoli apparentemente di difficile soluzione, la nostra mente viene sottoposta ad uno sforzo imprevisto e impegnativo che genera tensione e scatena reazioni regolative neurologiche, locomotorie, ormonali e immunologiche, al fine di ripristinare un equilibrio. 

Lo stress e i relativi squilibri emozionali possono colpire chiunque, a prescindere da sesso, età e professione, come accaduto, ad esempio alla nazionale di calcio del Brasile, il cui CT si è visto costretto a convocare una psicologa per seguire i suoi calciatori in seguito ad alcune reazioni emotive violente. Tale squilibrio emotivo, però, non si poteva risolvere in tempi stretti per cui si è, comunque, rivelato determinante ed ha compromesso in maniera decisiva le prestazioni della squadra, sconfitta in semifinale 7 a 1 dalla Germania.

Per Max Formisano, formatore professionista fondatore della “Max Formisano Training – formazione per public speaker e trainer eccellenti” e creatore del modello della Crescita Personale Semplificata, «lo stress è un insieme di sintomi di risposta a delle sollecitazioni che scatenano reazioni di attacco o fuga. L’importante è tenere tale risposta nei giusti livelli (eustress), evitando che lo stress si trasformi in distress, ovvero quello stato che ci impedisce di occuparci di ciò che abbiamo di fronte, bloccandoci o mandandoci nel panico. L’eustress, al contrario, ci permette di affrontare problemi, situazioni impegnative e inattese, attraverso un’iniziale attivazione ansiosa, che permette di essere più vigili, attivi e reattivi».

L’eustress, quindi, che in un primo momento può sembrare uno stato negativo in quanto altera e minaccia il nostro equilibrio, può diventare un vero e proprio alleato, spingendoci a dare il massimo e a ottenere risultati dei quali non pensavamo di essere capaci. La vera criticità subentra quando questo degenera in distress invalidante. Per fronteggiare simili situazioni, è necessario orientarsi alla creazione di strategie utili, cercando, ove possibile, di intervenire in anticipo rispetto al manifestarsi della fase acuta. Per riuscire in questo intento secondo Max Formisano può essere utile: 

 1. riconoscere i sintomi dello stress (esaurimento, aumento o diminuzione dell'appetito, mal di testa, crisi di pianto, insonnia, reazioni psico-somatiche, mancanza di concentrazione, ecc.); 

2. essere consapevoli di quali siano le situazioni che ci causano stress;

3. imparare alcune tecniche di rilassamento (meditazione, visualizzazioni, respirazione);

4. aumentare il senso di autoefficacia nel controllare la nostra reazione agli avvenimenti esterni (considera sempre che gli eventi e le altre persone non causano un determinato comportamento o una specifica emozione in noi: siamo sempre noi ad interagire con l’ambiente innescando o meno alcuni meccanismi);

5. limitare le attività a cui ci si dedica. Identifica l’essenziale in modo selettivo e invalida o delega il resto, così da evitare di sentirti sempre carico di lavoro;

6. concentrarsi su un problema alla volta e ricordare che non esistono fallimenti per chi sa imparare la lezione;

7. porsi obbiettivi sfidanti, ma che siano raggiungibili, evitando, così, frustrazione e senso di inadeguatezza;

9. essere coscienti che nel mondo reale il "tutto e subito" non funziona. La resilienza, il perseverare per ciò che si desidera nonostante le difficoltà, è un ottimo antidoto allo stress;

10. usare lo Stress. Se non riesci a liberartene, prova ad usare la situazione stressante in un modo produttivo;

11. fare una corretta e costante attività fisica, seguire un’alimentazione sana e dormire sufficientemente, con un ritmo regolare di sonno/veglia;

12. liberarsi dal pensiero costante di ciò che fa star male, per pochi secondi al giorno; poi per qualche minuto, fino ad incrementare il sollievo durante la giornata;

13. evitare medicine, alcool, alimentazione scorretta che, solo apparentemente, risolvono il problema.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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