Ettore Beggiato: la Cisl, il plebiscito-truffa del 1866 e il "Diario veneto del Risorgimento"
Martedi 1 Marzo 2011 alle 00:45 | 0 commenti
Ettore Beggiato - Egregio Direttore, il "Diario veneto del Risorgimento 1848-1866" stampato dalla Cisl Veneto dedicato ai lavoratori veneti e indirizzato "ai maestri e agli insegnanti del Veneto" è stato salutato con grande interesse dal mondo della cultura, della politica e dell'informazione.
Ho avuto modo di sfogliarlo appena qualche giorno fa, e, da modesto appassionato di storia veneta, ho subito puntato al plebiscito di annessione del Veneto all'Italia (22 e 22 ottobre 1866).
... E il solito diavoletto che sta in tipografia ha colpito ancora una volta...Infatti per ben due volte nello spazio dedicato al voto del 21 ottobre 1866 si parla di 64.178 si (sessantaquattromilacentosettantotto).
Invece i voti favorevoli furono 641.758 (seicentoquarantunmilasettecentocinquantotto) pari al 99,99 % dei votanti, una percentuale che non è mai stata raggiunta nemmeno da Stalin o da Hitler: nessun stupore, viste le intimidazioni e i brogli che caratterizzarono quelle votazioni...
Ben più grave, però, è quello che si può leggere sullo spazio dedicato al 19 ottobre 1866:
"Il Veneto è italiano. Nelle sale dell'albergo Europa di Venezia, come stabilito nei preliminari di pace, in nome di Napoleone III, il commissario militare francese riceve in consegna il Veneto dal plenipotenziario austriaco e, a sua volta, lo cede alla rappresentanza del Governo italiano".
E' una presentazione dei fatti distorta, e, per usare un eufemismo, poco corretta.
Ecco come andarono i fatti:
a) l'alleanza italo-prussiana è vittoriosa sull'Austria nella terza guerra di indipendenza, nella quale l'Italia fu sconfitta sia a Custoza che a Lissa; determinante fu la vittoria della Prussia sull'Austria a Sadowa:
b) l'Austria si rifiuta di "passare" direttamente il Veneto all'Italia proprio per dare uno "schiaffo morale" ai Savoja battuti sia per terra che per mare e lo passa alla Francia di Napoleone III affinchè faccia da garante internazionale nelle operazioni di voto;
c) il trattato di pace firmato a Vienna il 3 ottobre 1866 fra Italia ed Austria recita testualmente"sotto riserva del consenso delle popolazioni debitamente consultate": in quel momento si riconosce ai veneti quello che oggi si chiama "diritto di autodeterminazione"; tocca ai veneti a decidere liberamente il loro futuro;
d) cosa succede invece? Due giorni prima delle votazioni, convocate il 21-22 ottobre 1866, la nostra Terra passa di mano in mano e i veneti vanno a votare quando tutto è già stato deciso. Una truffa, una vera e propria truffa. Da quando mondo è mondo, prima si vota e poi il risultato fissa le determinazioni successive, altro che presentare "elegantemente" il tutto come viene fatto nel manuale della CISL. E' come se due giorni prima del referendum del 2 giugno 1946 si fosse già proclamata la Repubblica...Non esiste...
Avrà la bontà la CISL di confrontarsi su numeri, date e documenti che ritengo inattaccabili ?
Ettore Beggiato
Autore di "1866:la grande truffa.
Il plebiscito di annessione del Veneto all'Italia"
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