Esclusione sociale, Sandonà: rete territoriale dia una risposta
Giovedi 6 Ottobre 2011 alle 15:50 | 0 commenti
Caritas Diocesana Vicentina  - Il progetto era stato avviato ufficialmente nel febbraio 2006 e prevedeva la creazione di cinque poli per l'inclusione sociale di persone in stato di grave esclusione sociale: soggetti senza più legami con una "normale" vita sociale e privi delle risorse per soddisfare esigenze basilari, come l'alimentazione, l'abitazione, il lavoro e la possibilità di provvedere all'igiene personale.
Con questi presupposti, su input iniziale della Provincia e con il coordinamento della Caritas Diocesana Vicentina, aveva preso forma allora l'idea della creazione di una Rete Territoriale per l'Inclusione Sociale: una proposta che aveva trovato un'importante sponda in cinque Comuni (Vicenza, Bassano, Schio, Arzignano e Valdagno) e il sostanziale sostegno economico della Fondazione Cariverona, che aveva messo a disposizione allo scopo 3 milioni e 580 mila euro. Era diventato così possibile, anche partendo dall'esistente, costruire o ristrutturare edifici, uno per ogni polo del territorio diocesano, dove offrire servizi essenziali come mense, ricoveri notturni, segretariato sociale, laboratori occupazionali a bassa soglia, docce e lavanderie. L'intervento della Fondazione aveva permesso inoltre di avviare questi servizi e di sostenerne, assieme ai Comuni interessati, i costi di gestione per i primi due anni di attività , mentre il volontariato e la cooperazione sociale hanno consentito la gestione operativa delle strutture.
Un progetto che ha avuto alcuni pilastri fondanti: l'impegno a mettere in rete i cinque poli e, a livello di singolo polo, le diverse realtà coinvolte (enti locali, Ulss, volontariato e cooperazione sociale); la scelta di dare soggettività al territorio come luogo di monitoraggio ed emersione del bisogno; l'inclusione delle persone quale modalità per restituire loro dignità e cittadinanza; il volontariato quale soggetto titolare di partecipazione e non mero "fornitore" di servizi.
Partendo da queste basi, e' oggi possibile offrire all'opinione pubblica, partendo dai numeri, un quadro della situazione di esclusione sociale, così come dei servizi che i poli della Rete offrono. Nel 2010 la Rete, con i suoi quattro poli attivi (quello di Casa Dalli Cani ad Arzignano ha aperto i battenti in questi giorni) hanno dato ospitalità notturna complessivamente a 998 persone, mettendo a disposizione per questo 165 posti letto (fra Albergo Cittadino e Casa San Martino a Vicenza, Casa Bakhita a Schio, Asilo Notturno a Valdagno e Casa San Francesco a Bassano). 199 complessivamente i posti mensa attivi, che hanno servito 44.660 pasti nel 2010. Quanto al servizio di segretariato sociale e ai percorsi di inclusione sociale, essi nel 2010 hanno garantito complessivamente ogni settimana 96 ore di attività , seguendo 671 persone e attivando 162 percorsi di recupero sociale. Le docce sono state un servizio di cui hanno beneficiato 808 ospiti interni e 383 ospiti esterni alle strutture, così come il servizio di lavanderia e' stato utilizzato da 634 persone. Sul fronte lavoro, 8 sono i laboratori occupazionali attivi, che hanno offerto un'opportunità di reinserimento lavorativo a 175 persone. 8 sono anche gli appartamenti di "sgancio" presenti nella rete, di cui hanno usufruito 31 persone. Quanto all'organizzazione, complessivamente sono 877 i volontari che garantiscono i diversi servizi (per 800 ore alla settimana) assieme a 24 operatori part-time e 9 operatori full time e 8 figure professionali specifiche.
"Dai dati - sottolinea il direttore della Caritas Diocesana Vicentina don Giovanni Sandonà - emerge un numero costante di persone in povertà estrema anche nel nostro territorio. Un disagio che emargina e che e' in lenta ascesa. Numeri che evidenziano la necessità di questo tipo di servizi, che da un lato restituiscono dignità agli ultimi della fila e dall'altra consentono alla collettività di prevenire un ulteriore degrado, contenendone i costi umani, sociali ed anche economici. Ci auguriamo che i risultati di questo lavoro di rete inducano le istituzioni locali ad assumersi la piena responsabilità di fronteggiare le situazioni di emarginazione più estrema".
Da parte sua il vice presidente di Fondazione Cariverona ing. Silvano Spiller sottolinea come "gia' da alcuni anni il Consiglio abbia voluto dare priorità al mondo delle povertà , del volontariato, dell'assistenza e della sanità . Tutto ciò alla luce di un profondo stato di sofferenza e di povertà che colpisce categorie e persone quasi sempre le più deboli ed indifese".
L'iniziativa che viene oggi presentata, aggiunge l'ing. Spiller, "rientra proprio in questo alveo ed e' frutto di una proficua collaborazione tra Fondazione e Caritas vicentina. Su questa strada di servizio intendiamo continuare in sintonia con le istituzioni locali a supporto della loro azione".
Su http://www.caritas.vicenza.it/documento.asp?lingua=ITA&categoria=5&id=3396 tutti i numeri dell'attivita' della Rete Territoriale di Inclusione Sociale
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