Esca dal Pdl chi vuole ammucchiate, Giovine: la via è ricambio generazionale e meritocratico
Venerdi 24 Febbraio 2012 alle 09:11 | 0 commenti
 
				
		Silvio Giovine, Presidente Regionale Giovane Italia - Il contesto attuale necessita di nuove aggregazioni che riescano ad archiviare schemi anacronistici superando schieramenti che non trovano più ragione d'essere. La politica deve riprendersi il ruolo che le compete ossia di protagonista assoluta in uno dei momenti più delicati della nostra storia nazionale, il momento in cui si debbono compiere scelte fondamentali per le generazioni future.
Il nostro partito si trova ad un bivio; da una parte derive evidenti  mirano a riproporre ammucchiate da prima repubblica il cui fine ultimo è  la gestione esclusiva del potere a discapito del bene collettivo,  dall'altra, ed è  quella che auspico, colmare uno spazio vuoto con  valori ben precisi e non negoziabili. Diverse sono le priorità a livello  nazionale: riproporre una riforma istituzionale presidenziale utile a  rafforzare il potere di sintesi di una leadership nazionale; una riforma  del mercato del lavoro che parta da tre punti cardine come la cultura  del lavoro, il rispetto della persona e l'accettazione di una  flessibilità con contratti a tempo determinato più remunerativi rispetto  a quelli a tempo indeterminato; l'abolizione del finanziamento pubblico  dei partiti; la difesa del made in italy; la sussidiarietà come unico  criterio per ricostruire la credibilità dell'azione pubblica e,  soprattutto, un vero ricambio generazionale fondato sul merito. Se il  pdl vuole realmente svoltare, infatti, deve necessariamente mettere in  prima fila tutti i giovani bravi e preparati del movimento giovanile.  Altro che inciuci centristi o Monti nostro prossimo candidato premier!
  Vi è poi un aspetto che va precisato in chiave locale considerando le  polemiche degli ultimi giorni sorte a Vicenza: per combattere  relativismo e nichilismo dobbiamo ripartire dalle nostre tradizioni,  dalla nostra identità, dalla nostra cultura, dalle nostre radici che  sono inequivocabilmente cristiane. Quando parliamo di vita, morte,  malattia o famiglia dobbiamo smetterla di descrivere come "diritti"  aspetti che diritti non sono ma che esprimono facoltà, opzioni,  possibilità. La convivenza tra due uomini, tra due donne, tra un uomo e  una donna è una possibilità che non può generare diritti e doveri di un  matrimonio, sia esso civile o religioso. 
Erano mesi che i militanti  del pdl vicentino attendevano un congresso il cui confronto potesse dar  vita ad una classe dirigente coesa e compatta che non si scontrasse sui  giornali facendo quotidiani favori ad un Variati che continua a non  mantenere promesse ed a sfruttare nostre divisioni. Il congresso  unitario, invece, come dimostrano i numeri, non è stato compreso dalla  maggioranza dei nostri tesserati. Partendo da questa consapevolezza  dobbiamo rimboccarci le maniche e tornare semplicemente a fare Politica.  Se poi c'è qualche esponente pidiellino deciso a favorire  un'ammucchiata alle prossime amministrative  lo faccia presente ed esca  dal partito subito perché per fortuna nella nostra città non mancano  elettori, associazioni e partiti animati dal desiderio di costruire  un'alternativa moderna, credibile ed innovativa  rispetto a Variati.
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