Emissioni gas serra? Energie a corrente alternata di Mara Bizzotto
Martedi 19 Luglio 2011 alle 20:42 | 0 commenti
Nicola Giangregorio, Comitato C.R.E.D.I.C.I. - Leggo sui giornali locali di alcune esternazioni dell'On M. Bizzotto e dell'Ass. Prov. Mondardo sull'esigua partecipazione dei Comuni allo strumento voluto dalla Comunità Europea "Patto dei Sindaci" contro le emissioni dei gas serra. Alla presentazione dell'evento di Montecchio Maggiore si evidenzia che soprattutto dopo la tornata referendaria e le possibilità finanziarie che la Comunità Europea mette a disposizione per dare risposte concrete e coerenti verso l'ecosostenibilità , i Comuni devono sentire la necessità di scommettere in tal senso perseguendo il volere espresso dai cittadini, e senza commettere il delitto di non usufruire dei finanziamenti ad hoc.
Leggo, però, sempre Il 5 Luglio 2011,che a Bruxelles è stata presentata dall'europarlamentare Bas Eickhout (Comm. Sanità , Ambiente, Sicurezza alimentare) una relazione (A7-0219/2011 ) che ipotizza una serie di interventi tali da ridurre del 30% l'emissione gas serra entro il 2020. In tal modo si supererebbe l'attuale obiettivo del 20%, rendendo più fattibile il raggiungimento, da parte dei paesi sviluppati, di una percentuale vicina al limite compreso tra il 25 e il 40% per il 2020, nonché una maggiore possibilità occupazionale derivante dagli investimenti Europei nell'ambito della ricerca e dell'economia sostenibile.
A tale relazione l'europarlamentare Mara Bizzotto (EFD ), interviene per iscritto . "La relazione propone di adottare una nuova proposta ... Tuttavia, non sembra consigliabile accelerare forzatamente il piano d'azione attuale. Quest'ultimo si è dimostrato efficace e ben calibrato, tanto che l'UE sta già contribuendo in modo sostanziale alla diminuzione delle emissioni di gas. Gli attori internazionali a cui si dovrebbe invece chiedere maggiore impegno e sincerità nella lotta contro le emissioni sono altri, in particolare i paesi emergenti dell'Asia. Un maggiore impegno dell'UE, come quello auspicato dalla presente relazione, avrebbe effettiva utilità solo se accompagnato da un analogo sforzo delle altre potenze industriali del pianeta. L'UE e i suoi cittadini non possono certo caricare sulle proprie spalle gli oneri delle altre parti in causa. Alla luce delle precedenti considerazioni, ho deciso di votare contro la relazione."
Dopo questa scelta legittima ma, personalmente, non condivisibile solo per il semplice fatto che l'utilità è insita nel fine che ognuno di noi persegue e non in quello che fanno gli altri, non mi resta che annotare l'ennesima alternanza di pensiero con cui si affrontano temi salienti che hanno bisogno di una convinzione personale, più che convincimenti mediatici. Anche in questa circostanza non è difficile rilevare la contraddizione che un certo modo di far politica propone e che nel contempo si lamenta di un atteggiamento parimenti superficiale e poco incisivo. E' evidente che se si continua a demandare ad altri, o peggio ancora, avere un atteggiamento infantile su quello che dovremmo comunque fare per primi e per noi stessi, ci ritroveremo, a qualsiasi livello istituzionale, con gente attendista e gessata, non utile alla causa comune. L'impegno e la sincerità d'azione i cittadini l'hanno chiesta ai politici di questo paese.
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