Emilia Laugelli si presenta: alle primarie del Pd e ai lettori
Domenica 23 Dicembre 2012 alle 10:26 | 1 commenti
«Egregio signor Coviello, non mi sono ancora attrezzata per conferenze stampa o altro. posso inviarle una mia presentazione per le Primarie?» Si presenta così ai nostri lettori anche Emilia Laugelli, una delle 5 donne che si sottoporrà alle primarie del Partito democratico che il 30 dicembre farà scegliere ai suoi elettori chi candidare al Parlamento. Ecco come si vede e come si propone prima di andarla a intervistare.
Nata il 16 agosto 1960, sposata con Mario e madre di Emanuele e Serena. Il mio impegno in politica inizia nel 1995 diventando Assessore ai Servizi Sociali del comune di Schio con il precedente sindaco Giuseppe Berlato Sella. Dopo due mandati sono la donna più votata di Schio, e riconfermata per un nuovo mandato con il sindaco Luigi Dalla Via.
Decido, nel 2009, di non ricandidarmi in consiglio comunale ma rimango con un ruolo attivo nel partito sia a livello locale che nazionale. Faccio parte dell'Assemblea Nazionale del Pd, del Direttivo Provinciale e Comunale.
Durante i 14 anni da assessore in giunta a Schio numerosi sono i Servizi e i progetti che ho potuto realizzare. Lo Sportello Donna, la rete di Servizi contro la violenza sulle donne, lo Sportello Famiglia, la carta famiglia, servizi per l'integrazione degli immigrati e per la promozione della terza età . Tra tutti sono stata la promotrice della rete dei servizi per il sociale, contribuendo attivamente alla stesura dei Piani di Zona e alla promozione del Volontariato e della Cooperazione Sociale.
L'impegno lavorativo, da psicoterapeuta, comincia in una cooperativa sociale a Schio che si occupa di riabilitazione in psichiatria. Gestisce per 15 anni un Centro Diurno e una Comunità Terapeutica. Per altri 8 anni sono stata la Psicoterapeuta del Centro salute Mentale di Schio, successivamente mi occupo di Adozioni.
Dal 2010 sono Responsabile di Unità Operativa di Psicologia Clinica Ospedaliera, all'Ospedale di Santorso.
Dal 2010 ho incarichi tecnici ministeriali. Il primo per la stesura di un decreto interdirigenziale tra MIUR e ministero della Salute, il secondo per la stesura di un Decreto interministeriale, tra ministero della salute e dell'economia, per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle ludopatie. Attualmente rappresento il Veneto nel gruppo interregionale per il Dipartimento Politiche Antidroga.
Dal Giugno 2011 sono responsabile di un servizio regionale di prevenzione del rischio suicidario.
Non ho mai vissuto di politica, ma l'ho sempre sentita come il mezzo per offrire un contributo al miglioramento della società avendo come riferimento un faro: quello del bene comune e della salvaguardia dei più deboli.
Questo ha significato difendere scelte che ritenevo profondamente giuste, anche quando si scontravano con la convenienza personale.
E' quello che fanno molte donne ogni giorno nei loro ambiti, ed è quello che deve fare la politica più che mai oggi che è percepita come strumento di potere fine a se stesso.
È tempo di fare ciò che è giusto e non convincersi che è giusto ciò che, semplicemente, conviene. Sono anche convinta che questo Partito Democratico ha iniziato un nuovo percorso, ma non basta! Il rinnovamento del modo di fare politica deve essere attuato da subito. Ci sono ancora troppe questioni che non piacciono sopratutto alle nuove generazioni e che allontanano la politica dai giovani. Equilibrismi e tatticismi che non seducono il pensiero di chi, quotidianamente affronta la vita con difficoltà .
Sono le persone che possono cambiare la politica e le persone sono la loro storia. E sono i cittadini che possono dare loro la forza necessaria per operare il cambiamento di cui l'Italia mai come oggi ha bisogno.
Il mio impegno è valorizzare il modello di comunità del Vicentino, salvaguardando gli aspetti che lo contraddistinguono: lavoro, solidarietà ,innovazione.
Ma prima di tutto faccio mia una proposta che va nella direzione della sobrietà e contro i privilegi dei politici.
Condivido con entusiasmo la proposta di Federico Ginato di autoridurmi anch'io, in caso di elezione, l'indennità parlamentare del 30% mettendola in un fondo da destinare ad un progetto vicentino.
Ma prima vogliamo fare uno sforzo insieme per dare un segnale molto più forte? Chiediamo a presidenti della Camera e del Senato di poter creare un fondo in cui far confluire quel 30% di chi aderisca a questa proposta per destinarlo in maniera vincolata a un fondo unico sociale che vada ai Comuni e che è stato molto tagliato in questi ultimi anni? Per la non autosufficienza, per la cassa integrazione in deroga.
Sarebbe un segnale forte per dimostrare che la politica non solo rinuncia a soldi per sé, ma sa anche destinarli laddove il sistema pubblico ne ha bisogno. Si tratterebbe solo di un primo piccolo passo, cui ben altri dovranno seguire, ma costituirebbe un segnale importante: è necessario agire in modo da ridare credibilità alle istituzioni.
Far sì che i cittadini tornino ad avere fiducia nella politica e nello Stato e in ciò che può fare per risollevare il Paese e che non si traduca solo in una parola: sacrifici, soprattutto per i più deboli. L'Italia deve fare ogni sforzo per progettare il rilancio e la crescita con adeguate politiche industriali e del lavoro, ma la ripresa non può avvenire a spese dei più deboli: il grado di civiltà di una nazione si misura dall'attenzione che riserva proprio a loro.
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