Quotidiano | Categorie: Sanità

Emergenza nucleare, pillole di iodio 'scudo' per la popolazione giapponese

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 15 Marzo 2011 alle 00:11 | 0 commenti

ArticleImage

Adnkronos/Adnkronos Salute - Umberto Tirelli, direttore del Dipartimento di oncologia medica dell'Istituto nazionale tumori di Aviano: ''In questo modo si protegge anzitutto la tiroide da eventuali aggressioni radioattive. Anche a Cernobyl i tumori alla tiroide rappresentarono quelli con la più alta incidenza". Ma poco possono questi farmaci "su tessuti più esposti come la pelle, gli occhi o gli organi genitali"

Pillole di iodio non radioattivo distribuite alla popolazione per scongiurare i pericoli derivanti da eventuali contaminazioni. Questa una delle prime armi impugnate dal governo giapponese alle prese con l'emergenza dell'impianto di Fukushima, che sta tenendo l'intero pianeta con il fiato sospeso. Si tratta di una sorta "di scudo - spiega all'Adnkronos Salute Umberto Tirelli, direttore del Dipartimento di oncologia medica dell'Istituto nazionale tumori di Aviano - con cui si protegge anzitutto la tiroide da eventuali aggressioni radioattive".
"E' infatti questa ghiandola del nostro organismo - spiega l'esperto - a correre rischi immediati, poiché assorbe le sostanze radioattive disperse nell'atmosfera, innanzitutto iodio e cesio". Assumendo questi farmaci, dunque, "si blocca la tiroide, che potenzialmente non assorbe più iodio dall'atmosfera o dall'acqua". Così si arginano almeno in parte i pericoli derivanti da eventuali contaminazioni.
Iodio non radioattivo, dunque, per ergere un muro, una barriera allo iodio radioattivo, nome in codice 131, che circola pericolosamente nell'atmosfera e che trasportato dal vento può arrivare anche molto lontano dalla centrale dalla quale è fuoriuscito.
Rischi, quelli derivanti da eventuali contaminazioni, temutissimi e variabili "in base ai dosaggi", ovvero "al livello di radiazioni che vengono assorbite dall'organismo e la cui entità viene rilevata da appositi macchinari". A correre maggiori pericoli "tutti i tessuti ultrasensibili che si replicano più rapidamente". Dunque la tiroide, che è per di più la strada attraverso la quale transitano le radiazioni. "Ma anche il midollo osseo, la pelle, i polmoni, l'intestino e gli organi genitali", elenca Tirelli.

Le pillole di iodio non radioattivo verranno "presumibilmente assunte finché il rischio di contaminazione non sarà scemato". Fino ad allora, la popolazione che teme la 'pioggia radioattiva' dovrà ricordare di mandare giù la pasticca, "potenzialmente in grado di ergere una sorta di scudo che protegge anzitutto la tiroide, che in questi casi rappresenta senza alcun dubbio il problema principale".

"Anche a Cernobyl - ricorda Tirelli - i tumori alla tiroide rappresentarono quelli con la più alta incidenza". Ma bloccando la strada sulla quale viaggiano le radiazioni "è possibile proteggere in parte anche gli organi interni che rischiano maggiormente, ad esempio il midollo osseo che può correre pericoli di aplasia", malattia del midollo osseo che provoca la scomparsa dei suoi elementi e di conseguenza la mancata produzione delle cellule del sangue.

Poco possono, invece, questi farmaci "su tessuti più esposti - prosegue l'esperto - come la pelle, gli occhi o gli organi genitali". Riguardo a questi ultimi, uno dei rischi che la contaminazione radioattiva può portare con sé "è la sterilità, ma anche una maggiore incidenza degli aborti spontanei".


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network