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	Ellero: sulla disoccupazione Renzi le spara grosse
Mercoledi 4 Marzo 2015 alle 20:40 | 0 commenti
 
				
		Renato Ellero, avvocato vicentino ed ex senatore, interviene sulle recenti dichiarazioni del governo in materia di lavoro
Le roboanti dichiarazioni del governo in materia di aumento  del Pil nazionale fanno riflettere, ma anche ridere. Nessuno o  praticamente nessuno ha fatto rilevare che questi dati, ammesso che  siano corretti, andrebbero disaggregati perché sino al metá del 2014  alcune attivitá illecite come la prostituzione non venivano inserite nel  cosiddetto calderone Istat per il calcolo del prodotto interno, che con  le novitá introdotte dal Consiglio dei ministri è assolutamente congruo  definire lordo.
		
					
			Di più, l'esecutivo capitanato  dal democratico Matteo Renzi ha anche platealmente lodato sè stesso per  le novitá introdotte in materia di lavoro. Soprattutto per quanto  concerne l'avere sottratto alla galassia, spesso oscura delle partite  iva, un elevato numero di posizioni finite nel novero del lavoro  subordinato.
Ora però parlare di aumento di  posti di lavoro è in questo senso fuorviante perchè se la ex partita IVA  viene assunta con un nuovo contratto, ma licenziata grazie al «job act»  quando hanno termine gli sgravi contributivi, allora sul piano  occupazionale restiamo in un mare in tempesta.
È  senz'altro vero che sottrarre una bella fetta di partite iva alla  economia grigia inserendola in una fattispecie meglio regolata è  comunque un miglioramento rispetto al passato. Ma smerciare questa  novitá per un cambio di marcia sui livelli della disoccupazione è indice  di una bassa cultura politica e di un bassissimo senso dello Stato. Va  anche rilevato che la maggior parte dei media si è ben guardata dal  mostrare all'opinione pubblica queste gravi lacune. Segno che anche una  bella porzione della stampa, ha bisogno di un serio esame di coscienza.
		
		
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