Ellero, a Vicenza un voto a perdere
Lunedi 27 Maggio 2013 alle 23:54 | 2 commenti
Il professor Renato Ellero da diverse settimane aveva espresso perplessità sulla efficacia della proposta del M5S alle amministrative. E alle comunali di Vicenza la leggerezza dei grillini «unitamente ad un astensionismo che storicamente premia il centrosinistra» è stato uno dei fattori che ha contribuito «alla vittoria di Variati al primo turno»
Professore che è successo a Vicenza?
«Ha vinto Variati al primo turno, ma c'è un 25-30% abbondante di vicentini che non ne può più. Il calo della affluenza ci dice questo».
Variati dice che più di un vicentino su due l'ha votato e che questo è il riconoscimento di cinque anni di buon lavoro?
«Variati mi risulta laureato in matematica. E sa bene che lo ha votato il 53% di coloro che sono andati alle urne ovvero 50.000 con titolo sui circa 80.000 totali. Comunque al di là dei numerini è chiaro che c'è un pezzo del Pdl chevha votato per lui. Tra l'altro le dichiarazioni dell'ex ministro azzurro Giancarlo Galan sui media regionali di alcuni giorni fa facevano intuire un travaso del genere».
Hanno contato anche accordi di corridoio, magari con qualche pensiero alle commesse pubbliche?
«Veda un po'. Le opere pubbliche spostano voti, non tantissimi. Ma certe volte anche un pugno di voti fa la differenza, magari tra un ballottaggio o meno».
E il M5S?
«Guardi Beppe Grillo ha rappresentato e rappresenta per tanti uno sfogo ad un malcontento. Ma a livello nazionale ha fatto parecchi errori. Se poi è vero ciò che si legge sull'influenza che su di lui ha Gianorberto Casaleggio si capisce ancora di più. Manca lo spessore politico e la capacità di leggere la situazione».
Ma a livello locale?
«Liliana Zaltron candidato sindaco per il M5S sarà una bravissima persona, ma non era assolutamente all'altezza. Non si può dichiararsi del M5S e poi fare una campagna elettorale tutta velluto e toni sommessi. Che razza di grillini sono? Come è possibile agire così quando il tuo leader nazionale un giorno sì e l'altro pure usa espressioni come siete circondati, andate a casa e via dicendo... Comunque va fatto un ragionamento anche sui vicentini. Si lamentano, spesso, mugugnano, protestano. Poi però, pur coniderando l'astensionismo votano così. Ora il primo che ha da ridire sulla città e poi mi dice che lo ha votato è meglio che giri alla larga. Io che non vado a votare posso dirlo forte».
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