Elezioni in Veneto, i conti non tornano: oltre 24 mila schede da ricontrollare?
Martedi 9 Giugno 2015 alle 10:34 | 0 commenti
 
				
		I conti ancora non tornano: per questo slitta di nuovo l’insediamento della nuova amministrazione regionale. Attesa per l’inizio di questa settimana, la proclamazione degli eletti non avverrà prima del weekend, secondo quanto trapela dalla Corte d’appello di Venezia, tuttora alle prese con le conseguenze dei ritardi e degli errori accumulati dalle sezioni. La mancata ufficializzazione del consiglio comporterà così un rinvio anche della presentazione della giunta.
In questi giorni a Palazzo Ferro  Fini circola la voce secondo cui sarebbero addirittura oltre 24 mila le  schede da ricontrollare fisicamente, una per una, da un angolo all’altro  del Veneto. Per il momento a Palazzo Corner Contarini dai Cavalli  nessuno è in grado di confermare questa cifra. «I dati - spiegano  dall’ufficio centrale regionale - non hanno ancora finito di affluire.  Su sette tribunali, hanno completato le operazioni in tre e ci mancano  gli altri quattro. Non basta l’invio in posta elettronica della  documentazione digitale, occorre anche la consegna dei plichi cartacei».  Dalle varie sedi provinciali è stato però garantito che l’attività  dovrebbe essere completata entro stamattina. «Purtroppo - continuano  dalla Corte d’appello - ci sono stati parecchi problemi con i presidenti  di seggio. In diversi casi dai verbali non si capiva niente, i numeri  non quadravano: i totali indicati non coincidevano con i risultati delle  somme. Pertanto i tribunali hanno dovuto convocare i presidenti per  individuare le inesattezze. In più c’è anche la questione dei voti dubbi  e contestati, che subito non sono stati assegnati e che adesso vanno  verificati. E poi si pone il tema dell’interpretazione della legge  elettorale, che andrà risolta dai magistrati che compongono la  commissione».
Il nodo da sciogliere riguarda il meccanismo del  riparto dei voti e del calcolo dei resti. Un sistema così macchinoso da  consentire appunto dubbi interpretativi, che in alcuni casi hanno già  determinato altrettanti esposti. Tecnicamente non si tratta di ricorsi  (quelli potranno essere presentati al Tar successivamente: il trevigiano  Rolando Bortoluzzi di Indipendenza Noi Veneto l’ha già commissionato ad  un legale), ma di note che prospettano un diverso peso delle  preferenze. A depositarle in cancelleria sarebbero stati in quattro: il  padovano Maurizio Conte della Lista Tosi (rimasto fuori al posto del  trevigiano Leonardo Muraro), il veneziano Otello Bergamo di Forza Italia  (per il momento lo scranno è stato assegnato alla vicentina Elena  Donazzan), il padovano Marino Zorzato di Area Popolare (escluso a  vantaggio del veneziano Massimo Mancini) ed il vicentino Antonio  Guadagnini di Indipendenza Noi Veneto (per ora la poltrona risulta  accordata alla veneziana Ilaria Padoan). Dice il venetista, a bocca  asciutta nonostante i 1.046 voti incassati, a fronte degli 85 bastati  all’altra candidata per considerarsi eletta: «Ho grande fiducia nella  valutazione della Corte d’appello. La norma è chiara nell’affermare come  dev’essere garantita la rappresentanza sia in termini geografici che di  consistenza dei partiti. In provincia di Vicenza quel nono posto spetta  alla nostra lista ed in particolare a me».
Qui ed ora vale dunque  l’avvertenza rimarcata dall’osservatorio elettorale del consiglio  regionale, in calce alla pagina che prospetta la composizione ufficiosa  dell’assemblea: «I dati sopra esposti sono forniti a scopo puramente  informativo e non rivestono carattere d’ufficialità». Per dirla con la  Corte: «Si tratta di una proiezione basata su dati non corretti. Per  avere i numeri definitivi bisognerà aspettare fino a venerdì». Entro  dieci giorni da allora avrà luogo la prima seduta del consiglio  regionale, per l’elezione del presidente, dopodiché entro i successivi  venti la giunta sarà presentata in aula. 			
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