Azionisti delusi ora guardano alla Borsa e alla contendibilità: azioni da 18,50 euro a 24,50 per BPVi, da 11,85 a 15,75 per Veneto Banca?
Giovedi 7 Gennaio 2016 alle 20:38 | 0 commenti
Quanto valgono le azioni della Banca Popolare di Vicenza? E quelle di Veneto Banca? Ovviamente la risposta ce la darà il mercato borsistico fra alcuni mesi, nel frattempo però centinaia di migliaia di azionisti si pongono questa domanda. Ed a maggior ragione si pongono ora il quesito, dato che questi risparmiatori, non avvezzi PRIMA a guardare la sera "cosa ha fatto la Borsa", tanto le loro azioni se ne stavano fuori e non diminuivano mai, ora ascoltano anche le notizie provenienti da Piazza Affari ed in questi primi giorni dell'anno sono tutt'altro che rassicuranti.
I mercati stanno subendo crolli davvero impressionanti ed i titoli del comparto bancario sono tra quelli maggiormente presi di mira, le vendite piovono "a catinelle" e non accennano a fermarsi.
Ed allora proviamo a fare delle considerazioni su quali potranno essere i valori che, una volta in Borsa, faranno segnare le azioni delle due Banche venete. Ovviamente nessuna pretesa di fare "gli indovini", solo ragionamenti logici.
La prima riflessione che ci sentiamo di fare è che le Banche del nostro territorio, nonostante in questi ultimi mesi non siano assurte agli onori della cronaca per particolari meriti, non sono state gestite in maniera diversa rispetto alle altre loro concorrenti già quotate in Borsa.
I loro conti non sono più "opachi", sono stati vivisezionati sia dalla Banca d'Italia che, soprattutto, dalla Bce, quindi riteniamo che ora gli asseriti ma anche evidenti scheletri nell'armadio o, per lo meno, la maggior parte dei dati dubbi siano stati completamente rimossi o corretti.
Partiamo quindi dai dati certi, anche se sono pochi.
Sappiamo di quale importo saranno gli aumenti di capitale (1,5 miliardi per la BPVi e 1 miliardo per Veneto Banca) e, al momento soltanto per Veneto Banca, conosciamo il valore fissato per il recesso, pari a 7,3 euro.
Su questa base e con una semplice proporzione stimiamo che il valore di recesso per le azioni della Banca Popolare di Vicenza sia di 12,5 euro. In pratica dato che 7,3 euro è all'incirca il 20% del valore dell'azione prima del cataclisma (39,5 euro), ipotizziamo (e vedrete che non ci sbaglieremo di molto) che venga fatta la stessa cosa per la BPVi, quindi il 20% di 62,5 euro diventa 12,5 euro.
Da qui si parte.
Ora facciamo un'altra considerazione: a quali altre banche, naturalmente del panorama italiano, possono essere paragonate le nostre due venete? Ritengo che le tre Banche che possono essere maggiormente assimilate siano la Banca Popolare dell'Emilia Romagna, la Banca Popolare di Milano ed Ubi Banca, Istituto quest'ultimo da cui arriva proprio il nuovo Amministratore Delegato della Popolare di Vicenza, Francesco Iorio.
Ebbene queste tre Banche sono tutte quotate in Borsa da diversi anni ed hanno registrato i loro massimi storici nel 2007. Se andiamo a vedere oggi quanto vengono quotate le azioni rispetto ai loro massimi assoluti rileviamo che mediamente il calo è stato del 70%.
Un simile proporzione porta quindi ad una valutazione di 18,75 euro per la Popolare di Vicenza e di 11,85 euro per Veneto Banca a partire dai valori prima fissati in assemblea di 62,50 e 39,50 euro rispettivamente.
Dobbiamo però tener conto che ci sono due fattori che certamente influiranno positivamente sulla quotazione azionaria delle venete. Il primo è che dopo l'aumento di capitale probabilmente gli indici patrimoniali saranno decisamente superiori alle medie del comparto. Ma è un altro il fattore che dovrebbe portare interesse alla quotazione dei due Istituti veneti: la contendibilità . Finora infatti il voto capitario aveva fatto sì che la proprietà fosse davvero diffusa, mentre una volta in Borsa chi ha più azioni ... comanda.
Ed allora in quanto si può quantificare questo "beneficio"? Se questa è un'altra domanda alla quale si riesce a rispondere solo in maniera ipotetica, comunque diciamo che fra due aziende uguali, una contendibile e l'altra no, la prima possa avere una quotazione superiore di circa un terzo.
Quindi i 18,5 euro della Popolare di Vicenza diventerebbero circa 24,50 euro e gli 11,85 euro di Veneto Banca salirebbero a 15,75 euro.
Naturalmente quanto esposto non vuol essere molto più di una banale previsione, che non ha nessuna pretesa di essere più precisa rispetto ad altre.
Ho però cercato di esporre le semplici basi sulla quale è stata formulata.
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