Ecotrasporti, una folla imbufalita blocca il consiglio a Rossano
Sabato 27 Ottobre 2012 alle 17:30 | 7 commenti
La maggioranza boccia l'emendamento «salva acqua» e l'emiciclo viene invaso da una folla di residenti imbufaliti tra urla, accuse ed improperi di ogni genere. È successo stamani a Rossano nel Vicentino dove era in discussione una modifica delle norme urbanistiche per la tutela del pozzo di San Marco che alimenta l'acquedotto municipale. Alla fine sono intervenuti i carabinieri per portare un po' di calma.
La tensione in realtà era alta da giorni. Non troppo distante dal punto di captazione dell'acqua infatti, nella zona industriale di Cassola, ma a confine con Rossano, la Ecotrasporti avrebbe intenzione di realizzare un impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi e non. Una eventualità che dopo «il gravissimo caso» di avvelenamento della falda a Tezze ha mandato in fibrillazione l'opinione pubblica del comprensorio che in un fazzoletto di kilometri lambisce i comuni di Rosà , Romano, Tezze, Bassano e Rossano.
Ad ogni buon conto la giunta capitanata dal sindaco di Rossano Gilberto Trevisan aveva deciso «di mettere in atto una strategia per tutelare la stessa falda» con una modifica all'attuale piano regolatore (Prg). Con quale obiettivo secondo il primo cittadino? «Modifica dell'articolo 25 delle norme tecniche di attuazione dello stesso piano regolatore con una prescrizione specifica a tutela della risorse idrica». Lo stesso Trevisan in più di un'occasione aveva poi respinto l'ipotesi di «una modifica del Pat» che pur possibile sul piano amministrativo «avrebbe allungato i tempi dell'iter dello stesso», il che sarebbe suonato come uno schiaffo, sostiene sempre i capo dell'esecutivo, per quanto promesso alla cittadinanza in tema di tempistica e contenuti del medesimo piano di assetto territoriale.
Di diverso avviso è il «comitato spontaneo» dei residenti capitanato dall'architetto Francesco Francesco Antonio Tonietto e dall'imprenditore Marco Bigolin i quali in ragione del parere di un geologo e col supporto di 350 firme avevano chiesto una modifica non del Prg bensì l'inserimento in seno al piano di coordinamento urbanistico generale, ovvero il Pat, il cui iter è in dirittura d'arrivo, di una serie di prescrizioni molto precise. Due sono i motivi alla base di tale scelta da parte dei residenti. Uno, la possibilità di andare ad incidere, in profondo anche se indirettamente ovvero per il tramite della regione, sulle eventuali prescrizioni che il comune di Cassola sarebbe chiamato ad imporre ai proprietari di Ecotrasporti. Due, perché in caso di contenzioso amministrativo le prescrizioni «del Pat sono assai più stringenti» e più difficili da scardinare in caso di impugnazione.
Dello stesso avviso è stata oggi l'opposizione che a più riprese ha infilzato il sindaco coi consiglieri Giuseppe Guarise, Morena Martini, Davide Berton e clemente Peserico. I consiglieri di maggioranza invece sono rimasti in silenzio. La discussione si era animata in prima battuta quando il primo cittadino aveva accusato i residenti di avere strumentalizzato la vicenda sul piano politico esponendo striscioni in cui si sosteneva che l'acqua della rete cittadina fosse inquinata. Una presa di posizione che ha scatenato la dura reazione dei residenti i quali hanno letteralmente portato gli striscioni «incriminati» in aula e hanno spiegato che gli stessi si richiamavano al pericolo di inquinamento della risorsa idrica. Così la tensione è rimasta alta durante un durissimo faccia a faccia tra il consulente tecnico dell'amministrazione, l'architetto Antonio Buggin e il consigliere Martini (ex assessore del Pdl in provincia con delega all'istruzione). Il primo sosteneva l'impossibilità che anche indirettamente la disciplina comunale potesse andare a lambire la gestione dei vincoli del comune di Cassola. La seconda aveva sostenuto il contrario citando la legge urbanistica regionale e i pareri espressi dalla stessa amministrazione regionale. Subito appresso la maggioranza ha respinto l'emendamento studiato dai comitati e fatto proprio dalle minoranze.
Sicché è arrivata l'invasione dell'emiciclo da parte dei residenti (qui il video per tablet; qui la versione standard), i quali al coro di «venduti venduti» hanno obbligato il sindaco a sospendere la seduta sino a mezzodì. Ne sono nati capannelli e conciliaboli. Dopo un'oretta, l'assise, che era iniziata alle 9,30, è ripresa. La maggioranza con una retromarcia improvvisa ha accolto l'invito dei comitati formulando un sub-emendamento alla modifica al Pat cassata poco prima. Con una clausola, «che tale modifica» non incida sulle tempistiche di adozione del Pat. La cosa ha in parte rasserenato gli animi dei presenti ma Tonietto rimane scettico: «Sul piano del rigore formale ed amministrativo ho dei dubbi in merito. La segreteria generale ha sì avallato tale opzione. Ma le incognite rimangono».
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.