Eccidio 10 martiri 66 anni fa: 4 erano sinti. Presenti Comune, Anpi, associazioni partigiane
Sabato 13 Novembre 2010 alle 13:21 | 0 commenti
La manifestazione di oggi per commemorare i 10 martiri (nella foto Renato Mastini, nome di battaglia Zulin Giacomo, uno dei 4 sinti, n.d.r.) ha visto la partecipazione di circa un centinaio di persone oltre alle delegazioni delle associazioni partigiane e combattentistiche della provincia. Una parte degli interventi è stata rivolta doverosamente a evidenziare come la popolazione vicentina abbia risposto alla devastazione dell'alluvione. Con uno spirito e una volontà che ha molti punti di contatto con quelli dei partigiani che si sono posti il compito di costruire uno stato democratico e libero, cancellando le devastazioni del nazifascismo.
Cancellandole dalla vita di tutti i giorni ma non dalla memoria e dal ricordo. Perché senza memoria un popolo non ha futuro.
Gli interventi (di comune e ANPI) hanno ricordato cosa successe 66 anni fa. Molto opportunamente è stato ricordato lo spirito che guidò chi combattè per la liberazione dal nazifascismo. Ben 4 dei 10 martiri erano sinti e furono tra i patrioti che con il loro sacrificio permisero la democrazia in Italia e la stesura della nostra Costituzione. Una costituzione che è tra le più belle del mondo. L'oratore dell'ANPI si è soffermato molto su questo aspetto: la costituzione come frutto di una lotta per la libertà e l'unità . Nella nostra costituzione, infatti, troviamo le fondamenta di una società giusta e solidale dove la dignità di ognuno risiede nel lavoro che deve essere garantito a tutti. Una società senza privilegi ma con diritti e doveri uguali per tutti senza distinzione di sesso, razza, opinione politica, credo religioso ...
Ma è questa la società di oggi? Non sembra, e proprio per questo è necessario ancora lottare perché i valori e i principi per i quali sono morti tanti giovani (tra i quali i 10 martiri che oggi venivano commemorati) possano trionfare. E' compito di ognuno di noi.
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