Quotidiano | Categorie: Lavoro

E 100... i morti sul lavoro

Di Giorgio Langella Mercoledi 7 Marzo 2018 alle 13:07 | 0 commenti

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Sono 100 i morti per infortunio nei luoghi di lavoro da inizio anno. Se si considerano i decessi con i mezzi di trasporto il numero deve essere raddoppiato. Duecento persone che, troppo spesso, sono morte in un assordante silenzio. Durante la campagna elettorale pochissimi hanno detto qualcosa su questa continua carneficina. Gli esponenti delle forze politiche che sono entrate in parlamento ogni tanto si mostrano "indignati" parlano di "fenomeno da affrontare", di "tragica fatalità". Poi, si girano da un'altra parte e continuano nei loro giochi di potere.

Parlare di lavoro dalla parte dei lavoratori, di sfruttamento, non è più "di moda". Bisogna parlare di altro fomentando paure e odio verso il diverso che ci appare "strano". Da questi ci dobbiamo difendere anche con la violenza e le armi. Morire di lavoro è diventato normale. Fa parte del sistema e di come questo considera chi vive del proprio lavoro.
Bisogna rendersi conto che, in questa società capitalista e iperliberista, lavoratrici e lavoratori non sono più considerati "persone". Sono diventati "capitale umano", "esuberi", "risorse umane" e valgono meno, molto meno, del profitto che deve andare nelle tasche di "lorpadroni", degli sfruttatori del lavoro altrui.
La situazione è, purtroppo, desolante e disperata. Centinaia di morti ogni anno, l'indifferenza delle forze politiche che siedono in parlamento, l'annullamento di qualsiasi diritto per chi vive del proprio lavoro. Del resto, secondo "lorpadroni", la sicurezza nel lavoro è qualcosa che può ostacolare la competitività. E, così, abbattono i costi (sicurezza e salar in primis), aumentano l'orario per addetto, creano competizione tra lavoratori con il ricatto occupazionale. Riducono persone in carne ed ossa, sentimenti e intelligenza al ruolo di automi, di macchine o pezzi di queste.
Cambiare non solo si può. Si deve. Ricominciando a pretendere il diritto al lavoro sicuro, a tempo indeterminato e giustamente retribuito. Quello previsto dalla nostra Costituzione.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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