Duro intervento di Variati sul "Canceetto"
Lunedi 12 Luglio 2010 alle 19:15 | 0 commenti
Achille Variati, Comune di Vicenza - "Si è rotto un equilibrio. E' stato per colpa di alcuni imbecilli? Probabilmente sì. Ma l'equilibrio va ripristinato e l'ordinanza serve a questo.
Non è un provvedimento contro i giovani e questa amministrazione non vuole certo una città morta e un centro storico deserto. Ma non intendo farmi prendere in giro da chi piscia, vomita e schiamazza fuori dai bar o impietosirmi di fronte a gestori che pensano che questo fatto non sia affare loro.
Lo è, eccome: gestiscono un esercizio pubblico, pertanto rispondono quando in seguito alla loro attività si verificano fenomeni di degrado urbano e addirittura di ordine pubblico. Su cui non si può solo dire: è compito delle forze dell'ordine. Chi gestisce le attività che creano fenomeni di disordine è chiamato a condividere una responsabilità . Non si può scaricare tutto sulla collettività , perché anche l'impegno degli agenti di polizia locale è un costo e significa distoglierli da altri compiti".
Nessuna marcia indietro da parte del sindaco, quindi, a pochi giorni dalla firma dell'ordinanza con la quale vieta per 30 giorni al titolare dell'Osteria al Cenceeto di vendere alcolici dopo le 17 e gli impone di chiudere il locale alle 18.
"La mia decisione - prosegue il sindaco - ha fatto molto discutere ed era proprio quello che volevo. Con la collaborazione di ragazzi, gestori e residenti ora va ripristinato l' equilibrio che si era rotto, come dimostrano gli elementi oggettivi raccolti: segnalazioni, filmati, fotografie. Se le cose non cambieranno immediatamente, anche per altre situazioni simili arriveranno provvedimenti analoghi. Sempre con la stessa ottica adottata in questo caso: non ordinanze contro la generalità dei casi come è stato fatto in altre città , con limitazioni che in modo davvero ingiusto farebbero pagare tutti i locali e i loro clienti per il comportamento di pochi, ma provvedimenti mirati contro i casi specifici in cui appunto si rompe quell'equilibrio che invoco".
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