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Dovigo e Asproso presentano le tre mozioni per rivedere gli strumenti urbanistici

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 7 Febbraio 2014 alle 23:23 | 0 commenti

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Ciro Asproso, responsabile politiche urbanistiche Sel Vicenza e Valentina Dovigo, consigliere comunale Sel e Lista Civica - A quattro anni di distanza dall'approvazione del PAT non si vedono benefici concreti derivanti dall'introduzione del nuovo Piano Strategico: proliferano i comitati di cittadini delusi dalla politica, aumentano la conflittualità e l'insofferenza verso lo spreco di suolo non urbanizzato.

In particolare, si avverte come un grave limite la mancanza di scelte chiare e coerenti nei confronti dei vecchi strumenti di piano, che con il loro bagaglio di previsioni non attuate, di varianti drogate dalla “bolla immobiliare” e di squilibrate perequazioni, condizionano a tal punto il nuovo PAT da renderlo già obsoleto.

L'obiettivo di ridurre la pressione sull'ambiente naturale non è più sufficiente e andrebbe affermato esplicitamente che la crescita edilizia, compresa quella in aree già urbanizzate, richiede precise giustificazioni nella domanda sociale e nelle verifiche di compatibilità ecologica. Se solo volessimo prendere esempio dalle migliori esperienze europee, comprenderemmo l'importanza di un Progetto di Città “integrato”, capace cioè, di intervenire non solo nel campo urbanistico ma anche sui problemi di natura ambientale e sociale. Purtroppo sia il PAT che il PI si configurano come mera sommatoria di interventi e proposte private, anziché rappresentare la scelta pubblica di un disegno generale che sappia rispondere ad interessi collettivi.

Da questa consapevolezza, è nata l'esigenza di procedere fin da subito ad una attenta revisione di PAT e PI, iniziando dagli elementi di contraddizione, che emergono più evidenti proprio dalla loro comparazione, e dall'incoerenza tra le prescrizioni del Piano di Assetto Idrogeologico e le previsioni urbanistiche.

Le tre mozioni allegate di seguito vogliono essere un primo contributo al dibattito e ad una reale trasformazione della città nell'ottica della rigenerazione urbana e dello stop al consumo di suolo.

Mozione integrare PI e PAI
Mozione rivedere i BID
Mozione rivedere il PAT

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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