Dopo-giunta, Zaia tra lavoro, bilanci, sindacati. Un gelato per addolcire la crisi
Lunedi 11 Febbraio 2013 alle 17:59 | 0 commenti
Il gelato contro le crisi. Presentata stamattina a Palazzo Balbi la prima giornata Europea del gelato artigianale. Il settore è in piena fase evolutiva, viaggia in controtendenza al mercato globale, contribuendo al diretto impiego (circa 300mila lavoratori) per una valenza complessiva di oltre 4 miliardi di euro. E poi è buono.
Lo gusta il governatore Luca Zaia, costretto anche a moderare gli interventi, in maniera particolare quello di Fausto Bortolot, vice presidente di Artglace improvvisatosi in un inatteso fuori programma alla Brunetta sul tema del lavoro giovanile. "Su via - sorride il presidente della Regione Veneto - meglio andare a gustare questo magnifico gelato". Smorzato così il tentativo d'arringa di Bortolot, che s'era lasciato andare a esternazioni poco felici: "Non è vero che il lavoro non esiste, sono i giovani che non vanno a cercarselo". Meglio stoppare la polemica (soprattutto considerando i numeri poco edificanti: 162mila disoccupati in Veneto, il 25% degli under 30 senza lavoro) di un dopo giunta che era filato via senza intoppi (e senza tante domande). Prima la comunicazione dell'assessore alla Sanità , Luca Coletto, sulla convenzione rinnovata col Soccorso Alpino (650mila euro all'anno fino al 2015), poi la variazione di bilancio per circa 20 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali ed ancora i dati snocciolati sui fondi destinati all'imprenditoria giovanile e femminile dall'assessore all'Economia e allo sviluppo, Maria Luisa Coppola: "Ricevute 1000 domande in pochissimo tempo. Le risorse che abbiamo oggi (10 milioni di euro ndr) non sono abbastanza per soddisfare mille domande, ma quello che è importante è che nel giro di un mese daremo risposte ed in altri 30-35 giorni lo scorrimento delle graduatorie. Sono start up di impresa. Nei primi due anni è previsto anche un accordo con la camera di commercio per assistenza di rete gratuita". Insomma, è una Regione che vuol trasferire all'esterno l'idea di massimo impegno e di profonda sensibilità : sulle associazioni, sul lavoro e di riflesso sulla disoccupazione e sulla disperazione che comporta. Zaia prende in esame due casi del padovano: il suicidio di un imprenditore ed il tentativo d'omicidio del commerciante venetista Luciano Franceschi, che in mattinata ha sparato al direttore di una'genzia della Banca di Credito Cooperativo per la richiesta di restituzione di un prestito. "Sono due casi agli antipodi, entrambi però figli della crisi, della disperazione, di un sistema che non sa più dare risposte. Come Regione siamo intervenuti attraverso il servizio Inoltre, stipulando un accordo con il dipartimento di psicologia. Gestiamo una utenza al giorno e questo spiega quant'è critica la situazione". Per uscirne basterebbero, secondo Zaia, pochi deterrenti: "Di certo non possiamo trasferire tutte le aziende in Carinzia. Il problema è che la tassazione arriva ormai al 68% e le imprese sono zavorrate. E poi ci sono ogni anno 18 miliardi versati dai veneti che restano a Roma. Inoltre, applicare i costi standard della nostra amministrazione pubblica farebbe risparmiare 28 miliardi all'anno". Infine, il tema caldo dei sindacati relativamente alla crisi del colosso Electrolux: "Noi non restiamo immobili, stiamo cercando di fare l'impossibile. Faccio notare ai sindacati che non ho mai strumentalizzato o buttato benzina sul fuoco di dichiarazioni di qualcun'altro. E non mi va che ai lavoratori venga inculcata l'idea che a governarli sia un cialtrone".
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