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Dopo la fiducia

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 18 Dicembre 2010 alle 11:38 | 0 commenti

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Riceviamo da Marco Appoggi (Lista Variati Sindaco) e pubblichiamo.

Dopo la fiducia del 14 dicembre è tornato... Berlusconi e la sua "Forza Italia". Non il capo del Pdl. Dissolta la coalizione tenuta assieme con il nastro adesivo, il Berlusconi ha finalmente ripreso in mano il "suo" partito personale e rassicurato il fedele alleato Bossi! E, con lui, i chierici del messianismo federalista che in un futuro lontano giungerà (sempre più in là, altrimenti saranno costretti a inventare altri slogan..)

Fini, sconfitto, cerca di raccattare alleanze al centro, ma non sa dove andare. L'insieme dei nuovi accoliti mi pare più un'armata Brancaleone che un gruppo, con Calearo in testa, con un lucido disegno politico.
Forse l'ago della bilancia in questo momento è Casini e la sua Udc. Ma questo partito è un po' come l'asino di Buridano: entrare nella maggioranza per svendersi, ma essere al governo nel momento delle elezioni? Governare il terzo polo però ancora non regolato? Provare alleanze con il Pd nelle elezioni amministrative del 2011 se non si va a votare prima?
Certo che in questi giorni Di Pietro ha fatto una divertente figuraccia. Non contento di avere arruolato De Gregorio, che fu il primo "giuda" dell'IDV, ha perseverato ancora. Il leader di Montenero di Bisaccia ha avuto fiducia in Razzi e Scilipoti (gustosa la sua comparsata nella trasmissione radiofonica "un giorno da pecora" ripresa dal Tg 3 della notte..). Ed ecco che propri i suoi deputati sono stati decisivi per la fiducia di Berlusconi. Si dimostra la mancanza di quello che...un tempo si chiamava disciplina di partito! La risposta politica non si fa attendere e... il Di Pietro va in procura. Forza dell'abitudine.
La sinistra radicale, al presente, ha consacrato il suo leader che piace, soprattutto ai giovani. Vendola,- Un po' messianico, un po' oratore con il gusto della parola fantasiosa, un po' esperto nell'arte difficilissima del governo - ha l'obbligatorietà di dire ai suoi - che spesso hanno il gusto di essere sempre contro tutto e tutti - che l'unica alleanza è il Pd. Altrimenti dovrà spartirsi il tour dello spettacolo con il comico Grillo.
Insomma, intravedo a sinistra del Pd il reale pericolo che si continui ad alimentare gli umori dell'antipolitica per puro scopo di consenso.
L'unico partito che esce bene in questi giorni è il Pd. Non solo perché, per fortuna, è un partito che non è di nessun leader, ma anche perché ha votato compatto la sfiducia. In questi tempi è davvero un fatto miracoloso. Ora il Pd deve recuperare anche la fiducia dei voti moderati e degli scontenti del centro destra, che amano molto governare con i naturali e conseguenti compromessi. Facendo attenzione, però, a non allontanarsi troppo dalla sinistra radicale che detesta governare e ama molto lamentarsi e disapprovare. Altra minaccia del Pd è il "modem", che non è il noto apparecchio per la connessione internet, ma il neonato movimento che fa capo a Gentiloni, Fioroni e ha come riferimento Veltroni. Rafforziamo, dunque, il metodo politico della strategica dissonanza, che è, forse, un nuovo modo per scegliere le divisioni come strumento vincente per raggiungere e mantenere il potere.? Mah..
Questo è il quadro: appiccicaticcio, incerto e con una sfiducia pubblica che porta sempre più verso l'indifferenza, il peccato più grave per la democrazia.
Allora, domandarsi quanto dura l'esecutivo con tre voti di maggioranza ha un senso? La battuta che caratterizza l'animo goliardico e disinvolto del ministro in carica della Repubblica Calderoli è forse anche sincera: "il governo mangia assieme il panettone ma non la colomba".
L'unica certezza è la variabilità temporale che obbliga la politica, il governo, l'economia a navigare a vista nella terra di nessuno, mentre le casse dei Comuni fanno l'eco e le crisi finanziarie mondiali possono riportarci nella recessione.
Una riflessione generale a questo punto è doverosa. Se la politica è vissuta esclusivamente come costruzione del consenso per le sempre "imminenti" elezioni, se la politica è esercizio solitario, individuale, senza "anima" del potere, la crisi della democrazia rappresentativa sarà irreversibile.
Il grave è che non vedo all'orizzonte aggregazioni forti che siano capaci di realizzare il "bene comune" come impegno per vincere le sfide dell'innovazione e per determinare obiettivi concreti in funzione della riduzione delle disuguaglianze sociali e del miglioramento della qualità della vita, del lavoro e della cultura. Aiutiamo i giovani a trovare il gusto di questa politica credibile. Molti di questi, per fortuna, sono bravi

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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