Dopo il rumore, al via domani al Pedrollo la rassegna di musica del tardo '900
Sabato 11 Febbraio 2012 alle 15:27 | 0 commenti
Conservatorio di Vicenza - "Dopo il rumore". Si intitola così la rassegna di musica del tardo ‘900 e contemporanea che Conservatorio di Vicenza, assessorato alla cultura del Comune e New Conversation Vicenza Jazz lanciano anche quest'anno chiamando sul palcoscenico per sette domeniche consecutive tra febbraio e marzo alcuni dei gruppi concertistici del "Pedrollo". Si inizia domenica 12 febbraio con un concerto per strumenti a fiato e fisarmonica che vedrà come protagonista l'Ensemble strumentale.
Il programma mira a valorizzare opere, strumenti e organici non frequentemente proposti al grande pubblico, come ad esempio l'insieme di fiati. In particolare il primo atto di "Dopo il rumore" presenterà un capolavoro di Kurt Weill, la Kleine Dreigroschenmusik, ovvero la suite per insieme di fiati, pianoforte, fisarmonica e percussioni che l'autore trasse nel 1929 dall'Opera da tre soldi che aveva composto su testo di Bertolt Brecht. A Weill farà seguito la celebre Sonata per flauto e pianoforte (1957) di Francis Poulenc. In apertura la fisarmonica. Questo strumento, insegnato nel Conservatorio di Vicenza, appare qui - smentendo gli stereotipi e le prevenzioni - capace di sottili differenziazioni timbriche, di effetti sonori e di travolgente virtuosismo. La Marcia tzigana di Mauro Ribichini fa dialogare la fisarmonica con lo stesso ensemble strumentale impiegato da Weill e rivisita lo spirito zingaresco alla Goran Bregovic' con stilemi tipicamente tzigani. A un grande dell'arte del bayan (la fisarmonica russa a bottoni) quale fu Vladislav Andreevic Solotarjov, morto suicida a 33 anni nel 1975, si rende omaggio con la proposta del Rondò Capriccioso (scritto nel 1971 per tre fisarmoniche), brano che contraddice il titolo per il suo carattere violentemente inquieto fino allo spasimo e alla funerea citazione del Dies irae. Del compositore cèco Václav Trojan (1907-1983) si propone Die zertrümmerte Kathedrale (1963) - "la cattedrale distrutta" -, un pezzo nato dall'emozione della vista della cattedrale di Dresda dopo il bombardamento della città durante la seconda guerra mondiale: "Quando vidi i resti di Dresda diventai pensoso e fui sull'orlo del pianto" - recita l'epigrafe sulla sua partitura, che si dipana in una fascinosa atmosfera liturgica. Infine sarà la volta di Flashing per fisarmonica sola (1985) del compositore norvegese Arne Nordheim (1931-2010), un classico della letteratura per questo strumento. "Con questa rassegna - spiega il prof. Renato Calza - si cerca di sensibilizzare il pubblico verso una musica che, se bene intesa, non lascia delusi. Il titolo del progetto è ispirato da quello di un saggio di Alex Ross, in cui l'autore rifletteva sulla diffidenza verso la musica contemporanea. Come tutti i bei titoli è sufficientemente ambiguo: "Dopo il rumore" può significare che, a dispetto dei pregiudizi di molti, la musica dei nostri tempi possiede logica, discorsività , bellezza, capacità anche di emozionare e ci sfida a riconoscere il suo pregio andando in profondità nell'ascolto". Lo spettacolo si terrà nella sala San Domenico del Pedrollo con inizio alle 18. L'ingresso è libero.
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