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Dopo il caso BPVI Gianni Zonin in uscita anche dai vertici del gruppo di famiglia: ai figli anche le quote di Casa vinicola Zonin spa?

Di Gianfri Bogart Mercoledi 23 Marzo 2016 alle 09:56 | 0 commenti

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Riportiamo un articolo su Gianni Zonin, dato in via di uscita dai vertici del suo gruppo da Emanuele Scarci sul suo spazio web de Il Sole 24 Ore, evidenziando e anticipando una domanda che si fa e che fa il collega e che potrebbe interessare sia la Banca Popolare di Vicenza, uscita mal ridotta per lo meno dagli ulimi annio dalla sua gestione, sia gli azionisti che volessero intraprendere un'azione di responsabilità nei confronti dell'ex presidente. Eccola: "Probabilmente il 78enne Zonin abbandonerà la presidenza di Casa vinicola Zonin spa. E se poi decidesse di cedere le quote societarie ai figli? Si dovrebbe mettere mano a un'operazione di smontaggio e rimontaggio di partecipazioni non semplicissima, anche per via delle quote incrociate. Casa Vinicola Zonin è controllata per il 34,2% da Mobiliare Montebello, per il 25% da Giovanni Zonin sas, mentre quote del 7,4% sono in capo a ciascuno dei tre figli; un pacchetto del 5,4% è in portafoglio alla persona fisica Gianni Zonin".

Gruppo Zonin, si avvicina il momento dei cambiamenti 

Di Emanuele Scarci, da Il Sole 24 Ore

Il gruppo vinicolo Zonin a una svolta della governance. Lo scandalo della Banca popolare di Vicenza, di cui Gianni Zonin ne è stato presidente per molti anni, farà bruscamente accelerare il passaggio generazionale nel gruppo di Gambellara, già avviato da almeno un anno da Gianni verso i figli Domenico, Francesco e Michele. Quindi, alla fine, si tratterebbe di cambiamenti nella continuità. Tra mercoledì e giovedì si dovrebbero conoscere i termini del riassetto della Cantina veneta che potrebbe condurre a una separazione del destino del presidente e superazionista Gianni Zonin da quello dell'azienda.

L'iter processuale per l'ex presidente della Popolare Vicenza si profila lungo e complicato e potrebbe scaricarsi indirettamente sull'azienda vinicola, del tutto estranea alla vicenda. Si tratta ovviamente di rumor perché la società non fa dichiarazioni di nessun tipo.

Il puzzle

Probabilmente il 78enne Zonin abbandonerà la presidenza di Casa vinicola Zonin spa. E se poi decidesse di cedere le quote societarie ai figli? Si dovrebbe mettere mano a un'operazione di smontaggio e rimontaggio di partecipazioni non semplicissima, anche per via delle quote incrociate.

Casa Vinicola Zonin è controllata per il 34,2% da Mobiliare Montebello, per il 25% da Giovanni Zonin sas, mentre quote del 7,4% sono in capo a ciascuno dei tre figli; un pacchetto del 5,4% è in portafoglio alla persona fisica Gianni Zonin.

L'azionista principale della Casa Vinicola, Mobiliare Montebello, ha come socio di controllo Giovanni Zonin sas, segue Gianni Zonin con il 21,7%. Mentre controllore di Giovanni Zonin sas e Mobiliare Montebello con il 56,6% e Casa vinicola Zonin con il 25%. Insomma, un bel rompicapo.

Quadro in equilibrio
Nel 2014 il gruppo Zonin, uno dei big non cooperativi, ha realizzato ricavi consolidati per 160 milioni (il 79% all'export), un Ebitda di 9,5 milioni e un utile di 2,5 milioni. I debiti ammontano a 47,4 milioni, equivalenti al patrimonio netto.
La società distribuisce vini e spumanti a marchio Zonin e delle dieci tenute di famiglia. Dispone di un'estensione vitata di circa 2mila ettari in 7 regioni italiane, oltre alla tenuta americana di Barboursville Vineyards in Virginia.

I conti e le svalutazoni
Non si sa se le vendite del 2015 del gruppo vinicolo abbiano risentito delle vicende extra aziendali: lo si saprà nei prossimi giorni. Ma se anche ci fosse stato, l'impatto dovrebbe risultare minimo: la società fattura in Italia una trentina di milioni su 160.
Di certo il bilancio consolidato dovrà tenere conto di almeno 3 milioni di perdite per la minusvalenza di un pacchetto di azioni della Popolare di Vicenza, in bilancio per 3,7 milioni, e in passato mai svalutato. La perdita è intorno al 90%.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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