Donazzan deputato, Berlato impallinato
Martedi 20 Marzo 2012 alle 12:52 | 0 commenti
Si fa fatica a capire la situazione attuale del Pdl di Vicenza e del Vicentino se si va solo indietro fino al 12 febbraio 2012 con i risultati dei due congressi del Pdl, quello provinciale vinto in forza di tessere e accordi romani dal neo coordinatore Sergio Berlato e quello cittadino, appannaggio dei due gruppi di oppositori dell'eurodeputato ma con la possibilità palesata dal leader dei cacciatori di coagulare intorno a sè uno dei due.
Oggi la situazione è fortemente cambiata a sfavore di chi nelle urne sembrava avesse vinto o, quasi, pareggiato. Elena Donazzan, la favorita di Berlato, già all'atto delle votazioni si mostrava migrata verso l'abbraccio accogliente di Giancarlo Galan, si mormora, stretta dalle sue calde braccia ma anche dalla morsa di scelte da lei forzate, e dal doge, quindi, rinfacciabili, per far confuire parte dei finanziamenti del settore istruzione e formazione, da lei gestito in regione come assessore, verso lidi amici come CL, Compagnia delle Opere e il mondo dell'editore Tv Filippo Jannacopulos, boss di Rete Veneta ed estimatore di Lia Sartori.
Il cambio di preferenze politiche (?) dell'«infedele» determinava un indebolimento della stratosferica maggioranza di Berlato nel coordinamento provinciale, ora gestibile solo con un pugno di voti in più, e l'azzeramento di fatto della presenza del suo ex referente in città , almeno a livello di Consiglio comunale, col passaggio di Rucco e Sorrentino, fan dell'assessore regionale, con Zocca e Zoppello (area Galvanin) e conseguente defenestrazione di Maurizio Franzina da Capogruppo con l'effetto di incoraggiarne la deriva "tecnica" verso i variatiani, che da tempo ammiccano verso lui e Meridio, il consigliere anti ostruzionismo ... verso la maggioranza ecumenica e onnicomprensiva di Achille.
Ma la quadra di tutto, a favore di Galan e dei galaniani, Sartori e Variati inclusi, sempre vivi e, anzi, rinvigoriti dal riposo dopo le ferite di striscio congressuali prontamente rimarginate, sarebbe (chi vuole metta l'indicativo al posto del condizionale) in questo percorso: nel 2013 Elena Donazzan potrà fare a meno dei voti dei cacciatori, ai quali Sergio Berlato ha già ufficializzato la sua scomunica, grazie alla candidatura al parlamento, magari con un sistema elettorale di là da essere sporcellinato e, comunque, col favore del "referente" di Galan, il ben noto B.Â
Eletta onorevole Elena lascerebbe, ovviamnete, i suoi due ruoli in Regione per i successivi due anni di mandato dell'amministrazione Zaia: quello di assessore a Costantino Toniolo, da sempre sponsor sponsorizzato di Lia Sartori e quello di consigliere regionale alla prima dei non eletti, Giuliana Fontanella. Di che area lo lasciamo intuire ai nostri lettori.
Nel frattempo la Procura di Vicenza prova ad arricchire il faldone contro le tessere di Berlato, mentre il suo portone a Palazzo Negri non è stato ancora varcato dal neo coordinatore del Pdl per denunciare non solo politicamente, e a salve, le malefatte (lo disse e scrisse lui) di 15 anni di appalti nelle infrastrutture e nella sanità del Veneto per mano del suo nemico Galan. Che se fossero vere le accuse, mai però finora formalizzate, potrebbe trovarsi ad essere nemico anche della comunità dei cittadini, non solo di quella dei cacciatori.
E' libero, ovviamente, di fare le sue scelte l'eurodeputato accasato anche lui a Thiene come Lia Sartori ma, almeno stando ad oggi, sempre più solo non tanto per assenza di fedeli seguaci ma per deficit storico, da "one man party", di intelligenti e mai cercati collaboratori. Per giunta al passo coi tempi.
E' libero, certo, ma quelli che accolsero con fiduciosa attesa la sua dichiarata voglia di pulizia capiranno dai suoi non più dilazionabili passi se il suo slogan Forza e onore ha un senso o se è uno Spam del suo Ipad.
E non vogliamo neanche pensare che abbia accusato senza prove, per conquistare per giunta un Pdl morituro. Sarebbe ancora peggio dell'apertura di indagini sulle tessere senza querele.
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