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Don Giuseppe Marini fucilato a Campo Marzo dai napoleonici, Beggiato: gli si intitoli una via

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 17 Agosto 2013 alle 11:41 | 1 commenti

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Riceviamo da Ettore Beggiato e pubblichiamo.

Il 19 agosto 1809 le orde napoleoniche fucilavano a Vicenza  in Campo Marzo don Giuseppe Marini giovane cappellano di ventinove anni  di Carrè (provincia di Vicenza, diocesi di Padova).

Ecco quanto scrive il Tornieri nelle sue Memorie:

"1809, 19 agosto....Giorno infaustissimo per essersi, per la prima volta in Vicenza, veduto fucilare un sacerdote. Questo atroce spettacolo si è eseguito questa mattina in Campo Marzo, un'ora dopo terza (le dieci circa). Ritornata la formidabile Commissione Militare alle sue missioni ha condannato ieri, e perciò furono fucilati questa mattina per la solita accusa di sollevazione, i seguenti: Don Giuseppe Marini d'anni 29 di Carrè sacerdote e capellano di Carrè, diocesi di Padova  e Pietro Nicolati, d'anni 39, nativo dell'Ospedaletto di Valsugana di professione muratore."

Di don Giuseppe Marini la storia non dice niente altro.

Carlo Bullo, l'autorevole storico autore della più completa opera sui movimenti insurrezionali veneti nel 1809 scrive che: "Già nel 12 luglio, presso le sorgenti del Bacchiglione, aveano i militari fatto prigione assieme ad altri sollevati un parroco armato di pistole e di stili aveva indosso una bandiera di San Marco": chissà se siamo in presenza della stessa persona.

Nel 1809 ci furono sollevazioni violentissime in tutto il Veneto e, in particolare, nell'alto vicentino. Intere vallate  furono per diversi giorni in mano dei rivoltosi che, il più delle volte, innalzavano la bandiera di San Marco.

Napoleone aveva portato la nostra regione in condizioni di miseria e disperazione come mai nella storia veneta;  il nostro popolo reagì con particolare vigore:  i francesi, in nome della libertà, dell'eguaglianza e della fraternità, riportarono l'ordine con centinaia e centinaia di morti.

Una pagina, quella del 1809, che meriterebbe di essere conosciuta dal  popolo veneto; mancò una figura leggendaria come il tirolese Andreas Hofer che guidasse il nostro popolo, e mancò anche chi, come il grande pittore spagnolo Francisco Goya tramandasse ai posteri l'eroismo di chi lottava per la propria libertà  e contro i crimini dell'occupante napoleonico.

Per tutto questo, per ricordare l'eroico sacrificio di un giovane prete veneto, mi permetto di avanzare una modesta proposta ai comuni veneti: intitoliamo una via, una piazza, una biblioteca a Don Giuseppe Marini come ha fatto il comune di Carrè che gli ha dedicato una via.

Leggi tutti gli articoli su: Ettore Beggiato, don Giuseppe Marini

Commenti

Inviato Domenica 18 Agosto 2013 alle 18:47

Mentre invece del povero Pietro Nicolati, di professione muratore, ce ne possiamo dimenticare tranquillamente. Morti entrambi nella stessa circostanza e per gli stessi motivi, ma uno degno e l'altro no...
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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