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Don Giovanni Sandonà, dalla Caritas alla parrocchia di Sandrigo seguendo le indicazioni di Papa Francesco

Di Italo Francesco Baldo Mercoledi 6 Luglio 2016 alle 15:56 | 0 commenti

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Ad ogni nuova nomina del parroco, i fedeli prestano sempre grande attenzione. E’ il caso della recente nomina di don Giovanni Sandonà a Parroco di Sandrigo, che con le parrocchie di Ancignano e Lupia costituisce una nuova Unità pastorale. Fin dalle origini il cristianesimo si è costituito in comunità più o meno grandi, come ci attestano gli Atti degli Apostoli e le Lettere di san Paolo; nel corso dei secoli queste comunità assunsero il nome di parrocchie (dal greco “abito vicino”). Queste divennero vere e proprie istituzioni e nella riforma, operata dal Concilio di Trento, ebbero compiti precisi non solo dal punto di vista spirituale, ma anche organizzativo.

Questa importanza è stata ribadita anche dal Concilio Vaticano II con diversi decreti e  Il Codice di Diritto Canonico precisa la natura della parrocchia e i compiuti del parroco a partire dalla “ santissima Eucaristia” in modo che essa “sia il centro dell'assemblea parrocchiale dei fedeli”.

A Sandrigo il nuovo parroco, affiancato da don Davide Gasparotto nelle attività che spettano propriamente ai sacerdoti, troverà nel laicato e nelle molteplici realtà associative dell’Unità Pastorale valido aiuto.

Don Giovanni Sandonà originario di S. Pietro in Gù (PD) è nato nel 1959 ed è stato ordinato prete nel 1984. Ha conseguito il Baccalaureato in Teologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e si è specializzato in Teologia Pastorale. Ha esercitato il suo servizio nella parrocchia di S. Pio X in Vicenza ed è stato Direttore del Centro Giovanile di Bassano del Grappa (VI) e parroco a Debba (VI). Dal 1997 fino alla recente nomina è stato Direttore della Caritas Diocesana Vicentina, ricoprendo incarichi nazionali nell’istituzione. Nel suo ministero ha sempre coniugato la promozione umana della persona con la carità- amore del prossimo Questa, come ben affermava il sacerdote Antonio Rosmini, è  spirituale, intellettuale e materiale e apre le porte a chi bussa secondo quel principio di sussidiarietà che è caratteristico della dottrina sociale della Chiesa Cattolica dalla Rerum novarum di Leone XIII. Nei tempi attuali della Chiesa di papa Francesco ciò è molto valorizzato e apre ad incarichi importanti.

Nel nuovo servizio don Giovanni succederà a sacerdoti importanti, tra cui piace ricordare mons. Venanzio Rigoni, recentemente scomparso e il più noto mons. Giuseppe Arena, il primo sacerdote ad occupare, per incarico del vescovo Ferdinando Rodolfi (1911-1943), una cattedra di sociologia cristiana, lui che era alla guida Movimento sociale vicentino e subì nel 1924 l’assalto alla Canonica da parte dei fascisti. Fatto che indusse il vescovo Rodolfi a rivolgersi direttamente al Capo del Governo Benito Mussolini per stigmatizzare l’operato dei suoi seguaci.

Il nuovo parroco troverà, come abbiamo detto, realtà importanti in tutte le parrocchie dell’Unità pastorale. A Lupia, una parrocchia dedicata a S. Stefano Protomartire che ha ben 900 anni di storia, un laicato cattolico ben attivo già dalla morte di don Bruno Burato, l’ultimo parroco. Ad Ancignano, rimasta senza il suo vicario parrocchiale don Pierangelo Rigon recentemente scomparso, una comunità attenta e viva anche nel foglio parrocchiale, alla quale si affianca ormai da ben 7 anni la comunità che segue, con la benevolenza del vescovo mons. Beniamino Pizziol, il modus orandi straordinario nel rito della S. messa, secondo il Messale del 1962.

Realtà importanti nella nuova Unità Pastorale che fa capo a Sandrigo e al suo nuovo parrocco don Giovanni Sandonà al quale auguriamo ogni bene per il nuovo servizio, che non mancherà in ogni dove di dare a tutti  buoni frutti  di accoglienza.

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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