Sarò con il cuore al Pride di Bassano del Grappa
Venerdi 29 Giugno 2012 alle 22:13 | 0 commenti
Di Enrico Peroni
In questi giorni sono per lavoro in una città spagnola, Murcia. Profondo sud, caldissimo sud. Terra repubblicana (l'ultima provincia a cadere nella guerra civile) ma conservatrice (è la regione dove più voti prende la destra spagnola, il PP). Una terra accogliente per le persone omosessuali, sono tante le coppie di fatto gay, ci sono bar gay, qualche coppia per mano si vede (di sera, perché di giorno con 43 gradi è difficile vedere anima viva per strada).
La mia città , la mia amata Vicenza, è altrettanto aperta ed ospitale nella realtà dei fatti, come si è dimostrato con la raccolta di 3000 firme per l'attestazione di famiglia anagrafica. Allo stesso tempo il Partito Democratico e le forze civiche al governo hanno dimostrato di essere al passo con i tempi ed hanno saputo rendere questa città più ospitale e aperta: sostenendo le iniziative di Aletheia prima e Delos poi per il 27 gennaio ed il 17 maggio e approvando l'attestazione di famiglia anagrafica.
D'altronde che Vicenza sia una cittá aperta e che il Pd sia un partito ospitale lo so fin da quando mi sono dichiarato a 17 anni. Tutti hanno sempre accolto la mia omosessualità nel migliore dei modi: nel partito, gli amici e la famiglia.
In questo Paese la società , quindi, è abbondantemente pronta per un programma per i diritti civili di modello europeo che si fondi su due pilastri: il matrimonio gay (o un istituto identico al matrimonio con un nome diverso) ed un nuovo istituto giuridico per le coppie di fatto (gay ed etero).
Sono diritti elementari di un Paese civile, sono diritti che derivano dalla consapevolezza diffusa di due cose: l'amore tra due persone è uguale e deve essere regolato in maniera uguale, sempre più persone che si amano e convivono non sono tutelate adeguatamente perché non possono o non vogliono sposarsi.
E' per questo che domani sarò con il cuore al Pride di Bassano del Grappa, complimentandomi con chi ha pensato ed organizzato l'iniziativa. Perché è tempo di segnali forti. Segnali di una società che vuole una classe politica capace finalmente di ascoltare le esigenze sociali e renderle realtà . E' tempo di politici capaci di ascoltare di più e parlare di meno. E' tempo di diritti.
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