Domani in una pensione i 15 profughi di Foza: per i 35 ospiti obiettivo sede unica non al Salvi
Martedi 24 Maggio 2011 alle 15:20 | 0 commenti
Comune di Vicenza - Arrivano domani in una pensione della città i 15 profughi di Foza: l’obiettivo è riunire al più presto tutti i 35 stranieri in un’unica sede diversa dall’istituto Salvi
Arriveranno in città domani pomeriggio i 15 nuovi profughi fuggiti dalla Libia, assegnati dalla prefettura a Vicenza. Si tratta del gruppo che era ospitato a Foza e che, sommato ai 20 già accolti all’istituto Salvi, porta a 35 il numero di profughi destinati alla città .
Tredici dei nuovi immigrati provengono dal Ghana, uno dal Benin e uno dall’Uganda. Parlano prevalentemente inglese, sono tutti maggiorenni piuttosto giovani, 13 con età tra i 19 e i 35 anni, uno di 37 anni e un altro di 47 anni. Non servirà farli visitare dai medici dell’ospedale San Bortolo, perché sono già stati sottoposti a controllo medico a Bassano del Grappa.
La prefettura ha organizzato la loro prima permanenza in una pensione della città , ma l’obiettivo è spostarli al più presto in un’altra struttura, diversa dal Salvi, che possa ospitare entrambi i gruppi. Fin da giovedì sarà organizzata un’attività quotidiana comune in una sede unica e dalla settimana prossima tutti i 35 stranieri saranno ospitati in una stessa struttura anche durante la notte.
Si sta occupando di pianificare l’integrazione dell’accoglienza il gruppo di lavoro costituito da subito dall’amministrazione comunale. Oggi si sono uniti al gruppo anche una psicologa messa a disposizione della prefettura e la Caritas diocesana.
In questura, nel frattempo, dovrebbero aver inizio al più presto i colloqui individuali che completeranno la procedura di identificazione degli stranieri per il rilascio del permesso provvisorio in attesa dell’esito dell’istanza di rifugiato politico.
Dalle informazioni fin qui fornite al Comune di Vicenza dovrebbe fermarsi a 35 il numero di uomini adulti ospitati in città , mentre rimarrebbe ancora possibile l’arrivo di donne e bambini in strutture religiose.
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