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Dolore cronico: nel Vicentino ne soffrono in oltre 200.000, a Spagnago si cura

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 8 Gennaio 2013 alle 23:02 | 0 commenti

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Centro Salute Movimento -  Esegue fino a 500 prestazioni antalgiche all'anno; è l'Ambulatorio di Terapia del Dolore del Centro Salute Movimento (CSM) di Spagnago. Corretta diagnosi della sintomatologia dolorosa, misurazione della sua intensità e valutazione del percorso terapeutico più appropriato; questi gli step fondamentali seguiti dall'équipe del dottor Paolo Seraglio, responsabile dell'Ambulatorio.

Una risorsa preziosa per il territorio vicentino, dove tuttavia le esigenze assistenziali restano alte: "I pazienti che noi riusciamo a visitare e trattare rappresentano, purtroppo, solo la punta di un iceberg. Essenziale la formazione del personale e un maggior impiego di farmaci oppioidi, più efficaci e meglio tollerati". L'attuale consumo procapite di oppioidi forti a rilascio controllato a Vicenza e provincia è pari a € 0,79.

Spagnago (VI), 8 Gennaio 2013 - Patologie degenerative della colonna vertebrale, artrosi dell'anca e del ginocchio, tendiniti della spalla, ma anche emicranie e cefalee, artrite reumatoide, dolori muscolari e neuropatici, nevralgie e dolori post-chirurgici. Questi alcuni dei disturbi più frequentemente trattati dall'Ambulatorio di Terapia del Dolore del Centro Salute Movimento (CSM) di Spagnago. La struttura, specializzata nella cura delle sintomatologie dolorose di tipo acuto e cronico, di natura oncologica e benigna, in un anno arriva a eseguire fino a 500 prestazioni antalgiche, comprensive di visite ambulatoriali e trattamenti. Nell'ottica di un'opportuna integrazione delle competenze, l'Ambulatorio opera in sinergia con gli altri reparti del CSM: ortopedia, fisiatria, medicina sportiva, logopedia, fisioterapia, dietistica e psicoterapia. Il centro si trova in Via Monte Cimone a Spagnago ed è possibile contattarlo al numero telefonico 0445 401819.

Nell'intera provincia di Vicenza, rifacendosi alla media nazionale (secondo cui il dolore cronico di natura non oncologica colpisce il 26% della popolazione italiana), sono circa 218.000 i pazienti affetti da una sofferenza che perdura nel tempo, compromettendo il benessere psico-fisico della persona. La Legge 38 del 2010 ha sancito per tutti i cittadini il diritto a non soffrire e si è proposta di garantire nel nostro Paese un equo accesso a un'assistenza qualificata e un approccio terapeutico più appropriato. Il centro di terapia antalgica del CSM di Spagnago, che si sta connotando quale punto di riferimento per il trattamento del dolore nella zona delle Valli dell'Agno e del Leogra, risponde proprio a quanto richiesto dalla recente normativa.

"In genere i pazienti ci vengono segnalati dai medici di famiglia o dai colleghi specialisti, quali ortopedici, chirurghi del rachide, chirurghi generali e neurologi", afferma il dottor Paolo Seraglio, anestesista, terapista del dolore e responsabile dell'Ambulatorio di terapia antalgica del CSM. "Inizialmente cerchiamo di stabilire la natura del dolore e la sua causa; grazie a esami diagnostici e strumentali, arriviamo a una diagnosi. Utilizzando specifiche scale, procediamo poi alla misurazione dell'intensità del disturbo, per determinare il grado di invalidità funzionale del paziente. In base al tipo di dolore e alla sua gravità, valutiamo quindi la terapia da seguire. Si parte da trattamenti farmacologici (antinfiammatori non steroidei, oppiacei, farmaci adiuvanti), accompagnati da fisioterapia (che aiuta spesso a ripristinare la funzionalità articolare con ripercussioni positive sulla qualità della vita). Se i primi non hanno successo, si passa a trattamenti più invasivi e mirati, quali, per esempio, infiltrazioni peridurail, periarticolari o perinervose e radiofrequenza pulsata, tutti condotti con guida ecografica."

La disponibilità di prestazioni di questo tipo rappresenta una risorsa preziosa per la provincia di Vicenza, perché, se anche la recente Legge 38/2010 ha permesso di compiere al nostro Paese importanti passi avanti nella terapia del dolore, è altrettanto vero che spesso la risposta assistenziale risulta insoddisfacente e molto lavoro resta ancora da fare. "Dovrebbero essere potenziati i servizi di terapia antalgica presenti sul territorio, in modo da permetterne l'accesso a tutti i pazienti che ne hanno bisogno - continua Seraglio -. Quelli che noi riusciamo a visitare e trattare rappresentano, purtroppo, solo la punta di un iceberg; molti pazienti non sono correttamente indirizzati a un centro di terapia del dolore o sono considerati depressi, a taluni viene addirittura detto che devono convivere con la loro sofferenza. Molti colleghi non conoscono le possibilità terapeutiche offerte da un corretto approccio al problema, che abbina l'utilizzo di farmaci a eventuali metodiche più invasive. La terapia del dolore non rappresenta per le aziende sanitarie un grosso costo in attrezzature, farmaci e strumentazioni, l'investimento cruciale da mettere in campo è quello sul personale, affinché sia qualificato e preparato, non solo sui trattamenti farmacologici, ma soprattutto su tutti gli interventi strumentali e invasivi applicabili per la cura e il sollievo dalla sofferenza".

E anche sul fronte dell'appropriatezza prescrittiva, sussistono importanti margini di miglioramento, come dimostra il caso dei farmaci oppioidi, opzione terapeutica d'elezione nel caso del dolore moderato-severo, ancora troppo poco impiegati nel nostro Paese. Il consumo medio procapite di oppioidi forti a rilascio controllato a Vicenza e provincia è attualmente pari a € 0,79, contro una media nazionale già bassa di € 0,86 (fonte: dati IMS gennaio-ottobre 2012 e ISTAT 2011). "Tali farmaci hanno un ruolo fondamentale non solo nella terapia del dolore oncologico, ma anche nel trattamento del dolore cronico benigno. In quest'ultima tipologia di pazienti, gli analgesici oppioidi dovrebbero essere sempre più utilizzati perché, una volta titolati correttamente, dimostrano di avere una maggiore efficacia e minori effetti collaterali rispetto ad altre terapie farmacologiche", conclude Seraglio.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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