Dolcetta in Regione Veneto: la BPVi si aggregherà solo da posizioni di forza
Venerdi 15 Gennaio 2016 alle 22:21 | 0 commenti
«Discontinuità , trasparenza e territorio: sono queste le tre parole-chiave per il futuro della Banca Popolare di Vicenza nei prossimi anni». La prima uscita pubblica del nuovo presidente dell'istituto vicentino, Stefano Dolcetta, è avvenuta ieri mattina a Venezia in occasione di un'audizione al consiglio regionale del Veneto. L'imprenditore (è a capo del gruppo Fiamm, multinazionale degli accumulatori con 3.300 dipendenti nel mondo) ha illustrato il futuro dell'istituto vicentino. Non ha invece parlato della passata gestione della Pop Vicenza, finita nei fascicoli della magistratura. «Abbiamo avviato un processo di netta discontinuità con il passato, cambiando presidente, amministratore delegato e funzioni apicali e rafforzando il consiglio di amministrazione dell'istituto con nuovi consiglieri», ha spiegato Dolcetta.
«Vogliamo ora attuare una politica di massima trasparenza nei confronti dei clienti, dei soci e dei dipendenti». Le tappe della nuova gestione della Banca Popolare di Vicenza sono fissate. Entro la prima metà di marzo si terrà l'assemblea generale per dare il via libera alla trasformazione della popolare in società per azioni («abbiamo qualche problema a trovare il posto ideale per accogliere 8 mila azionisti») . Poi sarà la volta dell'aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro, garantito da Unicredit («questa somma farà migliorare i nostri indici patrimoniali, in particolare il Cet 1 portandolo ben al di sopra del 12%»). Quindi la quotazione a Piazza Affari («stiamo già lavorando con la Consob»). Secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, l'ipo dovrebbe avvenire prima dell'estate. Soltanto dopo l'aumento di capitale si potrà parlare di aggregazioni: «Le dimensioni sono un elemento importante, ma in questo momento la nostra banca non sta pensando a questo», ha commentato al proposito Dolcetta. «Quando sarà patrimonializzata avrà la forza di gestire possibili aggregazioni arrivandoci in una posizione di forza e non di debolezza. Valuteremo comunque se le aggregazioni saranno necessarie; si faranno se creeranno valore per gli azionisti». Quali sono comunque i possibili futuri partner di Pop Vicenza? Il presidente ha già qualche idea. «Le nostre filiali sono presenti dalla Lombardia a Trieste e i partner vanno ricercati tra gli attori dei territori vicini, ma gli azionisti veneti avranno comunque un peso rilevante». Crisi finanziarie e indagini della magistratura non hanno scoraggiato i clienti della banca, il cui numero è in crescita a 1,3 milioni. Dolcetta ha poi ricordato che, nonostante le difficoltà del ciclo economico e del sistema bancario italiano in particolare, nel periodo 2012-2015, la banca «ha erogato 9,4 miliardi alla clientela». Per il futuro l'istituto di credito prevede una crescita degli impieghi del 2,2% nel 2016 e del 3% nel 2017. Tra i prossimi appuntamenti di Dolcetta l'incontro, in programma per fine gennaio, con i comitati degli azionisti, «perché è bene trasferire le informazioni ai soci prima dell'assemblea».
di Nicola Brillo, da Milano Finanza
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