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Documento politico Cgil Fp (G. Puggioni)

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 1 Marzo 2010 alle 22:23 | 0 commenti

Cgil Vicenza   

Il IX congresso provinciale della Funzione Pubblica di Vicenza assume la relazione del Segretario Generale.
Il congresso ritiene un valore imprescindibile, a partire dai risultati congressuali e dal reciproco riconoscimento delle differenti posizioni, la gestione unitaria e collegiale della categoria.
Il congresso si svolge nel pieno della più grande crisi finanziaria, economica e sociale dal dopoguerra ad oggi.
Caratteristiche fondamentali di questa crisi consistono nella crescita delle disuguaglianze e nell'aumento della precarietà lavorativa a sociale.
In questo contesto, l'azione del Governo si sta rivelando del tutto inefficace.
L'anno che trascorso è stato, per il mondo del lavoro, un anno davvero drammatico, con una crescente difficoltà sia nel rapporto tra la nostra organizzazione e le istituzioni, sia nel rapporto e nella condivisione di strategie con le altre organizzazioni sindacali confederali, a partire dalla sottoscrizione dell'Accordo Separato sugli Assetti Contrattuali.
Fondamentale risulta allora recuperare spazi comuni di contrattazione, ma al contempo vincolare la sottoscrizione degli accordi all'approvazione da parte di tutti lavoratori e le lavoratrici, iscritti/e e non, prassi che ormai è ineludibile sancire con una legge sulla rappresentanza.
Gli accordi separati nel pubblico impiego, che per quanto ci riguarda hanno interessato l'intero comparto delle Funzioni Centrali, hanno segnato una frammentazione nel mondo del lavoro, provocando una frattura nel movimento sindacale che sta producendo ulteriori divisioni nella stipula degli integrativi di Enti e Ministeri.
Le leggi finanziarie, insistendo nella politica dei tagli alla spesa e perseguendo la sostanziale riduzione del personale con il blocco del turn-over e delle assunzioni, nei fatti mettono in discussione l'universalità dei diritti di cittadinanza e l'accesso allo stato sociale, provocando al contempo l'aumento del precariato e un ulteriore ricorso a processi di esternalizzazione/privatizzazione.
Per le P.A. vanno chiesti maggiori investimenti, finalizzati alla qualificazione e alla stabilizzazione dei troppi lavoratori precari, che ne garantiscono i servizi ordinari e le importanti funzioni sociali.
In un simile quadro, la CGIL deve assumere nel suo profilo organizzativo e politico la rappresentanza di questi lavoratori, valutando anche l'opportunità di farli confluire nei sindacati di categoria, che devono assumere il tema della precarietà come prioritario.
La mercificazione dei servizi sociali, le esternalizzazioni e gli appalti al massimo ribasso, che non tengono conto della qualità dei servizi erogati e investono pesantemente i lavoratori ed il sistema delle cooperative sociali, creano spesso gravi forme di sfruttamento e devono essere fermati con un'azione costante di tutta la confederazione.
L'approvazione della legge sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali mette in discussione la fruibilità di beni comuni di fondamentale importanza, come l'acqua.
Siamo in presenza di un disegno neo-liberista che fa regredire la capacità di risposta dei servizi pubblici, delineando un'idea di Stato-minimo che nulla ha a che vedere con l'esistenza di un welfare in grado di garantire servizi qualitativamente efficaci ed efficienti per tutti i cittadini.
In questo quadro, l'idea del lavoro pubblico come fattore di spesa ha continuato a prevalere, condizionando in tal senso le ultime leggi finanziarie, che in maniera emblematica non prevedono risorse per i rinnovi contrattuali dei comparti pubblici.
Il primo banco saranno i rinnovi contrattuali del pubblico impiego scaduti a dicembre 2009: l'incremento delle retribuzioni non potrà solo recuperare l'inflazione ma garantire aumenti salariali reali, che risarciscano delle perdite degli anni passati.
Si impone un nuovo patto fiscale che assuma la crescita dei redditi più bassi e da lavoro come obiettivo prioritario.
Le risorse vanno tratte dalla lotta all'evasione fiscale, dalla tassazione sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni. Vanno attuati la restituzione del drenaggio fiscale, la riduzione del carico fiscale sulle pensioni, il ritorno ad una progressività vera del prelievo fiscale con la riduzione delle aliquote più basse.
L'obiettivo primario della nostra proposta deve essere quello di ottenere una politica di redistribuzione della ricchezza che consenta a salari e pensioni di recuperare potere d'acquisto, per ridare slancio al mercato interno aumentando la capacità di consumo di lavoratori e pensionati.
Il sistema pensionistico contributivo necessita di una revisione: ciò riguarda sia chi sta già lavorando sia chi entra oggi nel mondo del lavoro e che, con prospettive di precariato e discontinuità, rischia di non vedersi garantita una vecchiaia dignitosa.

La spinta alla modernizzazione ha spesso assunto, nelle intenzioni della maggioranza di governo, il carattere della propensione liberista alla privatizzazione dei servizi, anche veicolando un'idea del lavoro pubblico come mero fattore di spesa.
Nel contrastare questa logica, riteniamo invece che l'obiettivo fondamentale per una vera riforma della Pubblica Amministrazione debba passare attraverso la valorizzazione di un legame tra la domanda di servizi pubblici di qualità, l'efficacia e l'efficienza dell'offerta e la difesa dei diritti dei lavoratori che erogano i servizi.
Il ministro Brunetta, mentre ci taccia di "fannullonismo", in realtà mira ad annullare il sistema contrattuale e delle relazioni sindacali.
E' di tutta evidenza infatti come l'approvazione del D.L. 112/08 (convertito nella L. 133/08) e l'ulteriore legge di riforma della P.A. abbiano operato la ri-legificazione del rapporto di lavoro pubblico e abbiano nei fatti cancellato la contrattazione integrativa e con essa il ruolo la funzione delle RSU, prevedendo la competenza esclusiva della dirigenza su importanti materie quali l'organizzazione del lavoro, la definizione degli orari e la discrezionale attribuzione dei premi legati alla produttività.
La CGIL, posta costantemente sotto attacco, ha sostenuto battaglie importanti per la difesa dei diritti dei lavoratori, per la democrazia nel mondo del lavoro, contro le privatizzazioni, per un sistema di welfare solidale e universale.
Si ribadisce la necessità della costituzione di un fondo nazionale e regionale a sostegno della non autosufficienza e della disabilità in generale.
Per la CGIL le politiche di welfare sono infatti "motore di sviluppo": non una spesa, ma un investimento in senso proprio.
Si tratta di un sfida che deve poter contare su un'organizzazione forte, plurale e nello stesso tempo coesa, autonoma, aperta ai giovani, alle donne, ai migranti, in grado di rinnovarsi e di stare in campo con il proprio progetto producendo, con le necessarie mediazioni, cambiamenti reali per le persone che rappresenta, mantenendo quel tratto caratteristico di sindacato confederale del lavoro, che ci permette di essere nel contempo il sindacato generale dei diritti.
Il congresso, a fronte di dichiarazioni del Governo, che nega la crisi e promette che nessuno sarà lasciato indietro, manifesta grande preoccupazione per la situazione dell'occupazione nel paese e anche a Vicenza, dove sono presenti situazioni drammatiche che non hanno precedenti nel recente passato. Esprime la propria solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori che si trovano ad affrontare crisi aziendali senza garanzie e prospettive di una loro positiva soluzione.
Infine il congresso invita tutti gli iscritti ed i lavoratori a partecipare alla sciopero generale del 12 marzo per una politica fiscale equa, per ridurre le tasse sui salari e sulle pensioni e per politiche di accoglienza e lotta alle nuove schiavitù.

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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