Divorzio breve: dopo l'ok della Commissione, la vicentina Filippin sarà la relatrice in aula
Giovedi 20 Novembre 2014 alle 23:11 | 0 commenti
La senatrice del Partito Democratico Rosanna Filippin commenta l'approvazione del ddl Divorzio Breve in commissione Giustizia al Senato così: «Un nuovo passo avanti nel cammino per riformare il divorzio, in un'ottica più moderna e più adatta alle esigenze di oggi, senza dimenticare le giuste tutele in particolare quando sono presenti figli minori. Questo provvedimento può avvicinare finalmente l'Italia all'Europa più avanzata e punta a rendere più efficiente il sistema giustizia del nostro Paese».
Rosanna Filippin sarà relatrice del provvedimento in Aula, dopo aver già presentato l'emendamento che dà la possibilità di chiedere il divorzio anche in assenza della separazione, ma "solo con ricorso congiunto dei coniugi davanti all'autorità giudiziaria competente".
«Il primo passo è stato fatto - spiega Rosanna Filippin -: una nuova legislatura in materia di divorzio i cittadini la attendevano da troppo tempo. Ieri sera in commissione Giustizia del Senato abbiamo votato gli emendamenti e sono stata nominata relatrice d'aula. Farò di tutto perché il provvedimento venga calendarizzato il prima possibile in aula per dare finalmente una risposta alle centinaia di migliaia di persone che in queste settimane ne hanno seguito con attenzione lo svolgimento».
«Cercherò di convincere chi, anche nel mio partito, ha espresso perplessità soprattutto per quanto riguarda la proposta di divorzio diretto - aggiunge la senatrice - Volevo rassicurare i senatori specificando che per divorzio diretto non si intende ‘divorzio lampo': servirà comunque il consenso dei coniugi, il ricorso congiunto, il deposito, l'udienza del Presidente, l'ascolto delle parti e la sentenza. Non si potrà divorziare in 24 ore, né in 24 giorni e ci sarà comunque la tutela del passaggio in Tribunale. Infine è bene ricordare che il cosiddetto divorzio diretto è previsto solo per le coppie che non hanno figli minori, disabili o economicamente non autosufficienti (fino a 26 anni) a carico».
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